Page 275 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)
un’azione sistematica che i mezzi a disposizione non permettevano di sviluppare.
Gli unici velivoli potenzialmente idonei per autonomia e capacità di carico erano i
trimotori S.82 e S.83, utilizzati però per soddisfare le esigenze di aviotrasporto in
misura tale da far escludere un loro impiego nel Sahara come bombardieri. Erano
poi macchine relativamente lente, e l’S.83 era anche disarmato, due circostanze
che non permettevano di considerarne un impiego diurno su obiettivi che,
dopo i primi attacchi, sarebbero stati inevitabilmente difesi da reparti da caccia.
Quanto alla possibilità di agire di notte, anche questa era da escludere: non solo
gli attacchi sarebbero stati di dubbia efficacia, ma c’era da mettere in conto il
problema della navigazione su zone desertiche e prive di punti di riferimento
che, oltretutto, in quella stagione dell’anno erano interessate da frequenti e
imprevedibili tempeste di sabbia. Considerazioni analoghe facevano ritenere
improponibile anche una attività di sorveglianza che per essere efficace avrebbe
dovuto avere una continuità impossibile da garantire. Operazioni di questo tipo,
come pure operazioni offensive di una qualche consistenza sui più importanti
centri di rifornimento della linea Douala - Fort Lamy - Karthum, avrebbero
potuto essere effettuate solo in futuro, e con l’impiego dei quadrimotori Piaggio
P.108 della Squadriglia Bruno Mussolini, espressamente concepiti per azioni di
bombardamento a grande raggio, non appena fosse stata completata la messa a
punto del velivolo e se ne fosse reso disponibile un congruo numero.
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Se non era possibile sviluppare un’azione esplorativa e offensiva a largo
raggio, era però possibile affrontare con maggiori prospettive di successo il
tema della protezione del Sahara Libico contro minacce provenienti dall’Africa
Equatoriale Francese. Oltre ai Ghibli dell’aviazione sahariana erano al momento
schierate in quel settore una sezione di CR.42 e una sezione di S.79, che avrebbe
dovuto essere rafforzata così da avere un’efficienza media giornaliera di almeno
3 macchine, ed era allo studio l’invio di una sezione di 2 trimotori S.82 che,
per autonomia e capacità di carico, avrebbero permesso di portare il raggio
delle ricognizioni a 1500 chilometri e quello delle azioni di bombardamento a
1100. Non era invece possibile incrementare il numero dei CR.42 con bombe
alari ma, dal momento che l’impiego di questo tipo di velivolo era ritenuto
molto utile per la difesa ravvicinata delle oasi, in caso di necessità era possibile
il trasferimento temporaneo di una delle squadriglie operanti nella regione
costiera. Per i reparti aerei del Sahara Libico montati su Ghibli, S.79 e CR.42
la base principale di schieramento rimaneva Hon, mentre per gli S.82 era quella
di Tripoli, ma per tutti era prevista la possibilità di operare da campi avanzati
134 Stato Maggiore Regia Aeronautica (Superaereo), Operazioni nell’Africa Equatoriale Francese, n.
1B/4306 del 28 marzo 1942 (comunicazione al Comando Supremo a firma del Capo di Stato
Maggiore, generale di Squadra Aerea Rino Corso Fougier), AUSSMA, LT-1, Rep. B1/25-1, b.
37, f. 5.
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