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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


            LE INCURSIONI DEL SAS E DEL LRDG DELL’ESTATE DEL 1942





               Nel maggio del 1942 la flotta britannica si preparava a rifornire Malta con due
            convogli fortemente scortati che sarebbero partiti da Gibilterra e da Alessandria
            d’Egitto. L’isola  era  allo  stremo e Churchill  chiese  ad  Aunchileck di fare
            l’impossibile per rimuovere la minaccia rappresentata dai campi d’aviazione della
                                           a
            Cirenaica. Per un’offensiva dell’8  Armata non esistevano ancora le condizioni,
            nonostante le forti pressioni del Primo Ministro, e la soluzione fu cercata in
            un’operazione del Distaccamento L del SAS. Stirling, nel frattempo promosso
            maggiore, venne convocato al quartier generale al Cairo e gli fu chiesto di studiare
            un piano che potesse  essere messo  rapidamente in esecuzione.  In meno di
            ventiquattrore il vulcanico ufficiale scozzese presentò un progetto che prevedeva
            l’attacco simultaneo a sei aeroporti della Cirenaica nella notte del 13 giugno,
            mentre una settima pattuglia, trasportata da un sommergibile, avrebbe attaccato
            l’aeroporto della Luftwaffe di Heraklion, sull’isola  di Creta, sull’altro lato di
            quella che per i marinai britannici era diventata la bomb alley, tra le coste libiche
            e quelle cretesi. Gli organici del SAS si erano ampliati anche con il concorso di
            elementi francesi, il Free French Squadron, e di una unità speciale composta di
            ebrei di origine tedesca reclutati per lo più in Palestina, lo Special Interrogation
            Group, ed erano in grado di sostenere un tale sforzo.
               La squadra che il sommergibile Triton fece sbarcare nel golfo di Malia, sulla
            costa settentrionale di Creta, era l’espressione della natura interalleata del SAS.
            Agli  ordini  del  maggiore  francese  Georges  Bergé  c’erano  infatti  tre  francesi,
            un ufficiale greco e un britannico, il capitano George Jellicoe, un ufficiale dei
            commando che era una delle ultime reclute del Distaccamento L. Nella notte
            del 13 giugno i sei uomini superarono la recinzione perimetrale dell’aeroporto
            di Heraklion e sabotarono 21 bombardieri Ju.88, sistemando poi alcune cariche
            esplosive in depositi di munizioni e di carburante. L’esfiltrazione non fu però
            altrettanto semplice,  mentre si  dirigeva verso la costa sud dell’isola  dove  nei
            pressi di Krotos era in attesa il caicco Porcupine, la pattuglia si divise e la sera del
            19 giugno i quattro francesi vennero sorpresi e catturati da un reparto tedesco,
            con  tutta  probabilità  messo  sulle  loro  tracce  da  informatori  locali.  Jellicoe  e
            l’ufficiale greco furono quindi i soli a rientrare in Egitto, ma l’azione ebbe un
            ulteriore, tragica conseguenza: 50 abitanti di Heraklion vennero fucilati come
            rappresaglia per l’aiuto dato dai partigiani cretesi alla pattuglia di sabotatori.
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            143   B. MACINTYRE, SAS Rogue Heroes op. cit., p. 120-121.


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