Page 283 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)


            propone una ricostruzione molto più sobria del conseguente scontro a fuoco in
            cui gli italiani non ebbero perdite:

                     Dopo un’incursione aerea che non ebbe alcun effetto sull’Aeroporto, avvenuta
                  dalle ore 22,30 alle ore 24,30 circa, verso le ore 01, alla periferia del campo, dal lato
                  Sud, si sono addentrati nell’area del decentramento degli aeroplani dei sabotatori
                  nemici, presumibilmente in numero di quattro.
                                                                                a
                     I predetti tentavano di avvicinarsi all’apparecchio S.79 MM.24169 della 279
                  Squadriglia Aerosiluranti, lanciando contro di esso due ordigni incendiari.
                     Gli avieri  di sentinella  CALISE Antonio e  CURRI Giorgio,  reagivano
                  prontamente con colpi di moschetto e lancio di bombe a mano contro gli aggressori
                  che dopo aver sparato alcune raffiche di fucile mitragliatore si allontanavano verso
                  Sud.
                     Quasi  contemporaneamente  due  sabotatori tentavano di avvicinarsi
                                                  a
                  all’apparecchio S.79 MM.24300 della 284  Squadriglia Aerosiluranti e lanciavano,
                  dalla distanza di 15-20 metri, presumibilmente delle bombe a mano.
                     Anche le sentinelle  di questo  apparecchio, Avieri CALVOSA  Antonio  e
                  TRAPANI Giovanni, respingevano prontamente i sabotatori a colpi di moschetto
                  e bombe a mano, mentre venivano fatti segno a raffiche di fucile mitragliatore che
                  colpivano l’apparecchio nell’ala sinistra.
                     I sabotatori lanciavano in prossimità di quest’ultimo apparecchio, alla distanza
                  di 15 metri circa dall’apparecchio, degli ordigni esplosivi a tempo, che esplodevano
                  dopo circa un’ora dall’inizio dell’attacco, senza provocare danni.
                     Data la profonda oscurità della notte non fu possibile catturare nessuno dei
                  sabotatori. 147
               A Derna le cose per gli uomini del SAS andarono ancora peggio. La piccola
            autocolonna di falsi prigionieri era riuscita nella giornata del 12 a superare un
            paio di posti di blocco sulla Via Balbia, grazie al travestimento e alla perfetta
            padronanza del tedesco e del gergo militare della Wehrmacht degli uomini del
            SIG, il particolare dei due ex-soldati dell’Afrika Korps, e si era fermata per la
            notte in un campo di transito nelle vicinanze dell’aeroporto, con la giustificazione
            che la probabile  presenza di commando britannici nella zona sconsigliava di
            muoversi di notte. Secondo i piani avrebbero dovuto agire l’indomani, colpendo
            simultaneamente  gli  aeroporti  di Derna, contro cui  si  sarebbe diretto  un
            autocarro con 9 francesi del SAS e 3 uomini del SIG, agli ordini del tenente
            Jordan e guidati da Brückner, e Martuba, obiettivo del resto della pattuglia con
            il secondo autocarro. Il capitano Herbert Buck con la Kübelwagen si sarebbe
            portato al punto d’incontro per attendervi le due squadre di sabotatori e guidare
            la delicata fase di rientro.


            147   Aeroporto N. 763, P.M. 3750, Comando, Relazione sull’attività logistica dell’aeroporto dal 1° aprile
               al 30 giugno 1942 XX e sui fatti più importanti avvenuti sull’aeroporto stesso, AUSSMA. I 3 velivoli,
               tutti della 284  Squadriglia Aerosiluranti, riportarono danni riparabili in squadriglia – l’ultimo
                          a
               – MM.24076, o presso la locale SRAM – gli altri due.

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