Page 286 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
P. 286

Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


            I RAID DI SETTEMBRE





               All’inizio di agosto, nel timore che la loro base di Bir el-Quseir venisse scoperta
            da una ricognizione aerea sempre più attiva e presente, il Distaccamento L ebbe
            l’ordine di rientrare al Cairo. Il resto del mese fu impiegato nella preparazione
            di una serie di operazioni, tutte connotate in termini di interdizione strategica,
            che nella notte tra il 13 e il 14 settembre, avrebbero dovuto interrompere le
            linee  di comunicazione avversarie e  determinare il collasso  della  struttura
            logistica italo-tedesca a premessa di un’offensiva in preparazione sulla linea di El
            Alamein. Erano previste quattro diverse operazioni, tutte connotate in termini
            di interdizione strategica:

            –  Operazione Bigamy, con obiettivo Bengasi, affidata alla Forza X proveniente
               da Cufra, con il compito di distruggere gli impianti portuali e le installazioni
               logistiche per poi operare per circa tre settimane nell’entroterra tra Bengasi
               e Derna, impedendo o quanto meno ostacolando il transito dei rifornimenti
               verso il fronte;

            –  Operazione Nicety, finalizzata alla conquista dell’oasi di Gialo, affidata alla
               Forza Z, proveniente anch’essa da Cufra, che avrebbe dovuto mantenerne
               il possesso per tre settimane costituendo la base operativa della Forza X e
               coprendone alla fine il ripiegamento attraverso il deserto;

            –  Operazione Caravan, con obiettivo l’aeroporto di Barce e le vicine installazioni
               logistiche, affidata a un distaccamento del LRDG che avrebbe poi dovuto
               unirsi alla Forza X;

            –  Operazione Agreement, con lo sbarco dal mare della Forza A e della Forza
               C, provenienti da Haifa e da Alessandria, e l’attacco via terra della Forza B,
               proveniente da Cufra, con il compito di impadronirsi di Tobruk e mantenerne
               il possesso per almeno 24 ore al fine di distruggerne totalmente gli impianti
               e i magazzini, per poi ripiegare via terra muovendo verso oriente per creare il
               caos nelle retrovie avversarie e paralizzare le comunicazioni stradali.

               Per  il  numero  dei  reparti  impiegati  e  per  le  sue  stesse  finalità  il  piano,
            complesso e articolato, aveva ben poco in comune con le incursioni dei desert
            raiders, e per quanto ben studiato conteneva in sé diversi elementi di debolezza,
            a cominciare da una generale sottovalutazione delle capacità di reazione della
            difesa. Inoltre, pur nella loro complessità, gli ordini di operazioni non lasciavano


                                                284
   281   282   283   284   285   286   287   288   289   290   291