Page 276 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
per agire contro le provenienze dal sud. Per organizzarli e attrezzarli era però
indispensabile il concorso dell’esercito, dal momento che la 5 Squadra non
a
aveva sufficienti capacità di autotrasporto. La catena di comando infine avrebbe
fatto capo al Comando Settore Aeronautico Ovest, a Tripoli, tramite il Comando
dell’Aviazione del Sahara, a Hon.
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Non era un quadro incoraggiante e suggeriva una risposta non certo
soddisfacente alle richieste di Kesselring. Su queste basi veniva però
immediatamente ridisegnato il quadro delle disposizioni già impartite alla 5
a
Squadra Aerea, richiedendo nel breve termine solo ricognizioni diurne, a vista
e fotografiche, sulla camionabile Kano-Fort Lamy, da eseguire con un S.83
messo a disposizione dal Comando Servizi Aerei Speciali facendo attenzione a
evitare entrambe le località per la possibile presenza di reparti da caccia sui loro
aeroporti. Queste missioni dovevano essere finalizzate ad accertare l’entità del
traffico stradale e del traffico ferroviario per Kano, a individuare località idonee
all’atterraggio da utilizzare all’occorrenza per infiltrare nuclei di guastatori, a
localizzare i campi d’appoggio lungo la rotta aerea dal Golfo di Guinea al Nilo.
Gli S.79 dovevano invece essere impiegati in ricognizioni offensive sui presidi
della regione del Tibesti, mentre il bombardamento di Fort Lamy era rimandato
al giorno in cui sarebbe stato disponibile un numero adeguato di quadrimotori
Piaggio.
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Furono così create le premesse per un nuovo raid sul Ciad che venne eseguito
il 19 maggio da un S.83 del Nucleo Comunicazioni della LATI (Linee Aeree
Transcontinentali Italiane). Il trimotore immatricolato I-AZUR, dopo essere
stato equipaggiato con macchine fotografiche fu trasferito da Guidonia a Castel
Benito, dove venne aggregato al 145° Gruppo, e il 18 maggio rischierato sul
campo trampolino di Gatrun insieme a un S.82 della 604 Squadriglia con
a
compiti di supporto. La missione, che ebbe una durata di 9 ore e 25 minuti, si
svolse senza inconvenienti ma non ebbe seguito. Il giorno dopo infatti il velivolo
decollò alla volta di Hon e di qui proseguì per Tripoli dove avrebbe continuato
a operare con compiti di natura logistica fino al rientro in Italia in novembre.
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135 Stato Maggiore Regia Aeronautica (Superaereo), Operazioni nell’Africa Equatoriale Francese, n.
1B/4306 del 28 marzo 1942 (comunicazione al Comando Supremo a firma del Capo di Stato
Maggiore, generale di Squadra Aerea Rino Corso Fougier), AUSSMA, Rep. LT-1, B1/25-1, b.
37, f. 5.
136 Stato Maggiore Regia Aeronautica (Superaereo), Operazioni nell’Africa Equatoriale Francese, n.
a
1B/4341 del 28 marzo 1942, (comunicazione al Comando 5 Squadra Aerea a firma del Capo
di Stato Maggiore, generale di Squadra Aerea Rino Corso Fougier), AUSSMA, Rep. LT-1,
B1/25-1, b. 37, f. 5.
137 L’equipaggio del Savoia Marchetti era formato dai piloti tenente colonnello Felice Mazzetti e
tenente Umberto Allevi, dal tenente motorista Piccaglia e dal marconista 1° Aviere Zallocco
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