Page 277 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)
L’idea di bombardare Fort Lamy fu ripresa in considerazione nel luglio del
1942, in concomitanza con la situazione di stallo verificatasi sul fronte di El
Alamein. Per limitare l’operatività della rotta aerea per Karthum, colpendo
quello che continuava a esserne lo scalo principale, il Settore Aeronautico
Ovest elaborò un progetto che ipotizzava l’utilizzo del campo trampolino di Bir
Musciurù, così da ridurre la distanza a 1285 km. Tra andata e ritorno bisognava
quindi coprire un totale di 2570 km il che, a una velocità di crociera di 240
km/h e tenendo conto di un margine di sicurezza di due ore, significava una
missione della durata di 12 ore e 45 minuti. Dato un consumo medio orario
di 530 litri di carburante, era necessario averne a bordo almeno 6.757 litri,
arrotondati per eccesso a 7000, pari a 5250 kg, oltre a 550 kg di lubrificante.
Questi calcoli indicavano che per un’azione condotta da una coppia di velivoli
occorreva far affluire sul campo trampolino 10.500 kg di benzina e 1100 di
olio, e questi quantitativi dovevano essere triplicati per poter dare una certa
continuità all’azione, effettuando tre missioni di bombardamento tra il 24 e
il 30 luglio con un giorno di intervallo tra l’una e l’altra. Oltre al carburante
e al lubrificante dovevano essere trasportati per via aerea anche 12.000 kg di
bombe, oltre a quanto necessario per consentire l’operatività della sezione di
CR.42, che avrebbe garantito una cornice di sicurezza al campo trampolino, e
dei Ca.309, impiegati in ricognizioni a breve raggio per individuare eventuali
pattuglie motorizzate avversarie. Tutto compreso, tenuto conto del fatto che
un S.82 non poteva trasportare più di 12 fusti di benzina, pari a 1740 kg di
carburante, sarebbero state necessarie non meno di 54 sortite di S.82, un numero
che portava il totale del carburante necessario a oltre 280.000 kg.
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Era un quantitativo che andava ben oltre le disponibilità del momento e
Superaereo, pur ribadendo la necessità di attaccare lo scalo aereo di Fort Lamy
prima della fine di luglio, decise di ridurre la portata dell’operazione per contenerne
così sia le esigenze di sicurezza che l’impatto logistico. Invece di tre incursioni
con due velivoli ciascuna avrebbe dovuto esserne effettuata una soltanto, da
una pattuglia di tre trimotori guidata dal tenente colonnello Umberto Klinger
affiancato dal maggiore Ottaviano Vimercati Sanseverino come ufficiale di rotta,
e inoltre la protezione del campo trampolino sarebbe stata affidata soltanto ai
CR.42, evitando il rischieramento a Gatrun e Bir Musciurù di bimotori Ghibli.
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(AA.VV, I voli dell’albatros. Gli equipaggi delle linee civili nella Seconda Guerra Mondiale (1940-1945),
Atti del convegno tenuto a Fiumicino il 13 giugno 1995, Supplemento al n. 12/1995 di
«Pegaso»).
138 Settore Aeronautico Ovest, Ufficio Operazioni, Azione bombardamento Fort Lamy, n.2527/
Op.1 del 15 luglio 1942, AUSSMA, Rep. LT-1, B1/25-1, b. 37, f. 5.
139 Stato Maggiore Regia Aeronautica (Superaereo), Bombardamento Fort Lamy, n. 1B/10188 del
18 luglio 1942, AUSSMA, Rep. LT-1, B1/25-1, b. 37, f. 5.
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