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12 Uomini della marina 1861-1946
ACCORRETTI ENRICO
Ammiraglio di squadra,
ufficiale e cavaliere dell’ordi-
ne militare d’Italia, medaglia
d’argento al valore militare
(tre concessioni), croce di
guerra al valore militare (due
concessioni), croce al merito
di guerra (tre concessioni),
grande ufficiale dell’ordine
della Corona d’Italia, com-
mendatore dell’ordine dei san-
ti Maurizio e Lazzaro, ufficia-
le dell’ordine coloniale della
Stella d’Italia.
Nato a Macerata il 14 lu-
glio 1888, fu ammesso nel 1907 all’Accademia Navale di Li-
vorno, conseguendo quattro anni dopo la nomina a guardia-
marina. La IX Divisione Navale in esercitazione nelle acque della Spezia
Durante la prima guerra mondiale, dopo aver conseguito il il 5 maggio 1943. (Archivio Storia Militare)
brevetto di pilota militare di idrovolante, fu destinato nel grado
di tenente di vascello alla stazione idrovolanti di Venezia come
capo gruppo delle squadriglie da bombardamento. Per le venti incertezza l’obbedienza e la fedeltà all’esecuzione degli ordini
emanati da Supermarina, in accordo con il nuovo comandante
missioni, delle quali tre notturne, compiute sulla piazzaforte di in mare, ammiraglio Romeo Oliva (vds.), dirigendo le sue navi
Pola, meritò la prima medaglia d’argento. verso Malta.
Tra le due guerre mondiali ebbe importanti incarichi di
comando navale, di stato maggiore presso il ministero della Per l’attività in mare e il comportamento in guerra fu insi-
Marina, e fu ufficiale addetto al duca di Spoleto e poi al duca gnito di una terza medaglia d’argento e della croce di ufficiale
d’Aosta, nonché aiutante di campo onorario del re Vittorio dell’ordine militare d’Italia.
Fu sottocapo di stato maggiore della Marina dal 1944 al
Emanuele III. 1946; promosso ammiraglio di squadra nel maggio del 1945,
Da capitano di corvetta fu comandante superiore navale in
Mar Rosso e Oceano Indiano (1922-1923); da capitano di fre- nel febbraio del 1947 lasciò il servizio a domanda.
Morì a Roma il 14 marzo 1978.
gata fu in comando del cacciatorpediniere Castelfidardo e del
nuovo posamine Legnano (1925-1928) e da capitano di vascel-
lo fu al comando dell’incrociatore Zara e quindi capo di stato ACHILLI PIETRO
a
maggiore della 1 Squadra navale. Durante le operazioni mi-
litari in Spagna fu a capo della missione navale (1938-1939), Tenente generale del Cor-
meritando una seconda medaglia d’argento per l’ardimento po di commissariato militare
dimostrato nel corso della battaglia della Catalogna; promosso marittimo, croce di guerra
contrammiraglio, dal maggio del 1939 per un anno fu addetto al valore militare, croce al
navale in Spagna. Lo scoppio della seconda guerra mondiale merito di guerra (tre conces-
lo trovò capo di stato maggiore della 2 Squadra navale, e nel sioni), cavaliere dell’ordine
a
dicembre del 1940, a seguito della riunione delle due squadre, della Corona d’Italia, grande
divenne capo di stato maggiore delle neo costituite Forze na- ufficiale dell’ordine della Re-
vali da battaglia. Per un anno, dal marzo del 1942, fu destinato pubblica Italiana. Direttore
a Supermarina quale capo del reparto operazioni e quindi, nel generale del commissariato
grado di ammiraglio di divisione, ritornò a bordo quale coman- militare marittimo, capo di
a
dante della 9 Divisione corazzate (Littorio, Vittorio Veneto e Corpo.
Roma). Nato a Tarquinia (Viterbo)
All’alba del 9 settembre 1943 in esecuzione delle clausole il 6 febbraio 1905, si laureò
armistiziali e in coerenza con gli ordini ricevuti dal coman- in economia e commercio nel
dante delle Forze da battaglia ammiraglio Carlo Bergamini 1926, e dopo un breve servi-
(vds.), diresse con le sue navi verso l’estuario della Maddale- zio di leva nell’Esercito, nel dicembre del 1927 a seguito di
na; dopo l’affondamento a seguito di offesa aerea germanica concorso nel Corpo di commissariato militare marittimo fu no-
della nave ammiraglia, corazzata Roma, con la perdita di gran minato sottotenente commissario della Regia Marina. Promos-
parte dell’equipaggio e la scomparsa del comandante della for- so tenente l’anno successivo, dopo una serie di imbarchi e di
za navale e del suo stato maggiore, ribadiva in un clima di destinazioni a terra, quali le Direzioni di commissariato della