Page 390 - 1992 - XVIII Congresso Internazionale di Storia Militare
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          i contratti per gli esperti americani silenziosamente sostituivano quelli degli altri es·
          perri scranieci, aumcncando cosl  per qualità e quantità la presen:~,a americana in Jra.n.
          Secondo l'analisi del Regio Ministro italiano a Teheran, il Governo persiano, poiché
          temeva future pesanti richk>Ste russe o inglesi riguardanti la propria situazione am-
          miniscracivo-lìnanziaria, quali quella di riemro degli ingemi capitali ottenuti in  presti·
          w nel periodo anteguerra, si appoggiava, di conseguenza, sempre più aUa cooperazio-
          ne tecnica americana. per diversificare le presenze straniere e evenrua.lmcnte porerne
          trarre in fururo da esse un aiuto più cospicuo, anche meramenre finanziario, come
          pres.titi  in vaJura  a  medio e  lungo termine <9l.  E  mentre aumentava la presenza di
          esperti americani, diminuiva progressivamente quella di esperti di quelle nazioni,  che
          ttadizionaJmente nel passato avevano sovtainreso a imporranti servizi pubblici, quali
          quelli  doganali  (il  Belgio) o  di  ricerca sanitaria  (Francia).
              Tale caracterizzazione, sia pur prevalenremenrc tecnico-commerciale e  finan-
          ziaria, dell'imervenro americano cambiò radicalmente fisionomia durame la seconda
          guerra mondiale, quando appunto gli iraniani iniziarono a rivolgersi costantemen-
          te agli  Scati Unici, sopratructo per quanto riguardava i  problemi dei rifornimenti
          milicari e alimentari e poi, in un secondo momento, per l'organizzazione della gen-
          da.rmeria e di alcuni settori  dei loro  appararo militare.  NeUo  stesso tempo, se le
          forze  britanniche erano  riuscire, durante la  prima guerra  mondiale,  a  difendere
          le posizioni europee nel Golfo  Persico <IO),  e di conseguenza mantenere  iJ  proprio
          primato in quello che comunemenre veniva indicato come an EngliJh lake, durame
          la seconda dò non fu  loro possibile per la forre presenza tedesca in Medio Oriente
          e  per la crescente influenza  nazisca in Iran: gli  agenti di Hitler erano anivissimi
          sia in  Iran sia  in lrak, come del  resro  in  rutto  il Medio Or·ienre  e  la  loto azione
          poteva costituire un serio pericolo per le  forze democratiche àlleace.  Nel 1941 lo
          Sh;th  ammirava  moltis.simo i  tedeschi.  La  sua  simpatia per quel  regime era  nata
          in pane proprio per reazione politica alla profonda sfiducia çhe egli aveva nei rus-
          si e  negli  inglesi.  Dopo l'aggressione tedesca alla Russia, il  Sovrano dichiarò  più
          volte  chiaramente di apprezzare la lotta di Berlino  contro  J'URSS,  rifiutando di
          espellere i vari agenti tedeschi dai suo territorio. Shah Reza avrebbe voluto rimane-
          re neutrale, ma la posizione geopolitica del suo territorio non glielo  permise (Il).
          Con l'evolversi della situazione imemazionale nel corso del conflitto europeo, an·
          che la posizione dell'Iran subiva una continua trasformazione che una apparente
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          calma  inrerna  ed esterna sembrava  nascondere Cl  •
              Ovviamente l'Inghilterra aveva un interesse vitali: a  che ì campi petroliferi ira·
          niani non cadessero socro l'influenza tedesca, ancor di più dopo  l'attacco tedesco
          alla Russia: si arrivò così all'invasione delle truppe russo-inglesi sul territOrio persia-
          no, alla  loro entrata in Teheran aJJa  fine di agosto dci 194 L e aJJ'abdicazione suc-
          cessi;va del vecchio Shah PahJavi in favore del figlio, il 15 sectembre dello sresso anno.
              Come e.ra accaduto aU.a fine del secolo scorso e durante gli. uJrimi anni di pore·
          re della dinastia Qajar, i russi e gli inglesi, insieme alla Persia, in posizione ufficial·
          mente egualitaria e  sovrana, che però non  rispondeva a  una situazione reale,  nel
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