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278 Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione
Nell’Ossario del Montello, opera di Felice Nori, al basamento che accoglie la
cripta è sovrapposto una sorta di tempio con un portico “marziale” a colonne
imprigionate sul quale si eleva una massiccia torre alta 32 metri che domina il
territorio circostante.
Felice Nori, Sacrario del Montello, Nervesa della Battaglia, 1930-35
(Archivio CGOCG, DLD)
Ad Oslavia, il riferimento alla tradizione architettonica italiana è fondato da
Ghino Venturi su monumenti funerari antichi – il mausoleo di Giulia Metella
sulla via Appia e quello di Lucio Munazio Planco a Gaeta – potentemente tra-
sfigurati nella dimensione; fuori scala è anche il rocco di colonna scanalata che,
come nel progetto preliminare di Pocol, cinge alla base la costruzione. L’ossario
e la cripta scompaiono alla vista e l’architettura diviene protagonista assoluta,
evocando una sorta di “fortezza dei morti” insediata sulla collina.
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30 FIORE, I sacrari italiani della Grande guerra…, cit. Su Oslavia cfr. PIN LOREDANA, L’ossario
di Oslavia di Venturi. 1930-1938, in NICOLOSO PAOLO (a cura di), Le pietre della memoria.
Monumenti sul confine orientale, Gaspari Editore, Udine, 2015, pp. 112-131.