Page 303 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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4 Sessione - Il ricordo della vittoria 301
La Nazione nasce, quindi, da un’adesione collettiva a un progetto che però ha
bisogno di un’alimentazione continua e di un continuo proselitismo finalizzato
alla conferma del modello proposto da spingere verso una sempre maggiore
condivisione e diffusione.
Nell’ambito dei Paesi dell’Intesa il processo di istituzionalizzazione del culto
dei caduti si protrasse per quasi due anni dalla conclusione del conflitto culmi-
nando, in Francia e in Gran Bretagna, con la realizzazione di un simbolo qual è
il Milite Ignoto.
Senza entrare minimamente sulla primogenitura dell’idea, che personalmente
rivendico al Col. Douhet vale la pena osservare come questo simbolo ebbe la ca-
pacità di racchiudere in sé la somma di tutte le sofferenze individuali e collettive
espresse dal conflitto.
Parigi, soprattutto, fu colta da una inimmaginabile frenesia celebrativa che
pian piano coinvolse le altre nazioni che avevano preso parte al conflitto.
Nell’immediato dopoguerra, di fronte all’elevato numero di caduti, le ini-
ziative per ricordarli andarono anche oltre gli stereotipati slogan di ispirazione
patriottica.
La maggior parte dei Paesi vincitori accolse la proposta francese di adottare
la data dell’11 novembre quale data significativa della conclusione del conflitto
terminato alle ore 11.00 di quel giorno.
La forza significativa dei numeri!
L’Italia, invece, adottò il 4 novembre, che era il giorno in cui, sempre nel
1918, entrò in vigore l’armistizio di Villa Giusti.
Non poteva essere diversamente perché quella data rappresentava l’unica vit-
toria militare della storia risorgimentale del giovane Regno d’Italia.
Ma non era solo questa la motivazione.
Quella italiana era anche una forma di protesta nei confronti degli Alleati
per non aver mantenuto fede agli impegni sottoscritti nel 1915 ma anche per
sottolineare come l’armistizio italiano fosse avvenuto prima che sul fronte oc-
cidentale e più in generale questa situazione evidenziava anche come, a poco
più di un anno dalla conclusione del conflitto, dello spirito di quell’alleanza
fosse rimasto ben poco.
Sul piano delle celebrazioni l’Italia fu la prima a stabilire che la giornata del
4 novembre 1919 fosse considerata festiva e lo fece con il Governo presieduto
dall’On. Francesco Saverio Nitti che emanò a questo riguardo il Decreto n. 1888
del 19 ottobre 1919.