Page 305 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
P. 305
a
4 Sessione - Il ricordo della vittoria 303
Il ruolo del Governo non risultava semplice giacché il suo compito primario
era quello di ricondurre il Paese ad una normalità, per così dire, post bellica cioè
del tempo di pace.
Con il non dichiarato scopo di guadagnare a suo favore i voti degli ex com-
battenti il Governo accelerava le operazioni di smobilitazione delle Unità poten-
do contare sull’appoggio del generale Diaz.
Lo stesso 22 ottobre il quotidiano romano Epoca, portava a conoscenza dei
suoi lettori come fosse stato già programmato che “…le rappresentanze di tutto
l’Esercito dovessero sfilare sotto l’Arco di Tito percorrendo la Via Sacra che
calpestarono le legioni romane…” ma che la decisione del Governo rinviava a
tempi migliori.
Il rinvio della celebrazione innescò polemiche che il Governo cercò di argi-
nare ricorrendo alla censura. Il 12 settembre il vulcanico Gabriele D’Annunzio
era entrato a Fiume e la notizia fu come un colpo mortale per il Governo anche
perché si consumarono ammutinamenti in alcuni reparti.
La guer-
ra era finita
da un anno e
l’Italia appari-
va come una
nazione in-
soddisfatta e
lacerata da in-
sanabili con-
trasti interni.
Il 6 set-
tembre alla
Camera iniziò
D’Annunzio a Fiume fra i suoi uomini
la discussione
circa le risultanze della Commissione d’inchiesta su Caporetto che ormai, con-
seguita la vittoria, poteva apparire come un ingeneroso atto nei confronti di
quell’Esercito che, nel bene e nel male, aveva vinto la guerra.
A salvare la Camera da uno sterile e stanco dibattito giunse, il 10 settembre,
la notizia che Austria e Italia avevano firmato la pace a Saint Germain en Laye.
L’idea di far sfilare le truppe sotto gli Archi di Tito e di Settimio Severo era
stata dell’On. Luigi Gasparotto, eroico combattente pluridecorato della grande