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324        Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




            Patria in un momento delicato come il 1917. Quegli stessi uomini - tra cui molti
            ragazzi - che hanno ardentemente tramandato la memoria di quegli anni nei
            decenni e che, nel secondo dopoguerra, hanno contribuito a costruire la nuova
            Italia democratica, tenendo bene a mente le difficoltà e le sofferenze superate.
               Oggi, però, la velocità dei cambiamenti e degli stimoli esterni nel mondo
            globalizzato riduce l’interesse per il passato e per la memoria stessa, facendo-
            ci abbandonare elementi significativi del vissuto da portare con noi nel futuro.
            Un tema che riguarda le nuove generazioni che, bombardate costantemente da
            messaggi mediatici e sollecitazioni variegate, trovano rifugio in sistemi e valori
            superficiali, tesi a minare l’integrità civica e morale dell’individuo, e, di riflesso,
            quella della società che vanno a comporre.
               Nella società civile, quindi, il giudizio dato verso la guerra e il valore del sacrifi-
            cio è variato, nel corso dell’ultimo secolo molto più che nei millenni precedenti. La
            Prima guerra mondiale voleva salvaguardare gli interessi nazionali, la seconda affer-
            mare un determinato tipo di WeltPolitik, entrambe portate avanti con l’appoggio
            delle popolazioni verso l’operato delle proprie nazioni. Successivamente, le Guerre
            in Corea e Vietnam, ribalteranno questa narrazione, arrivando a suscitare nell’opi-
            nione pubblica il discredito dei veterani e dei combattenti regolari. Infine, con l’11
            settembre 2001 e la conseguente Guerra d’Afghanistan si arriva a misurare il valore
            del conflitto in virtù della minaccia - quella terroristica - da dover affrontare, con
            un Occidente che ne esce ridimensionato e fragile rispetto ad altri modelli stranieri.
               Inoltre,  l’opinione  pubblica  è  mutata  anche  perché  mancano  teatri  bellici
            estesi e globali, cosa che porta a far misurare la forza dei vari eserciti su territori
            e scenari lontani e circoscritti, andando a minare quello che nel Diritto Interna-
            zionale viene definito come l’Eadem sentire comunitario.
               In virtù di questo, è fondamentale porre l’attenzione sui concetti di Stato e
            Nazione, basilari per comprendere l’identità del futuro cittadino italiano.
               Il sistema di Stati\Nazioni europeo fino al 1648 – data della Pace di Westfalia e
            nascita del Diritto Internazionale - era tradizionalmente fondato sulla guerra, e la ba-
            lance of  power tra gli Stati europei aveva impedito l’emergere di una potenza egemone.
            La Nazione è innanzitutto un concetto culturale ed è opposto allo Stato, in quanto
            quest’ultimo si rifà all’amministrazione, all’esercito e a delimitazioni di confini.




               nel settembre del 1921. Si ringrazia la famiglia per aver condiviso il materiale in vista del
               Convegno Il Milite Ignoto: il sacrificio del cittadino in armi al servizio della Nazione.
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