Page 323 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
P. 323
a
4 Sessione - Il ricordo della vittoria 321
28 ottobre 1921, poi, venne dichiarato festivo il giorno del 4 Novembre, dedicato
alle onoranze del Milite. Dopo il trasporto in treno , la salma prescelta rimase fino a
7
quella data nella Basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, per poi essere sepolta
all’Altare della Patria e diventare un simbolo per ogni cittadino, uomo e donna,
italiano. Egli infatti non ha età, rango, lignaggio o segni distintivi. Vuole incarnare
il sacrificio e lo spirito di un’intera Nazione che guarda al futuro, a sessant’anni da
un processo Risorgimentale ancora - per certi aspetti - non concluso.
Sul versante estero, invece, data l’inaccettabilità e il fallimento del Sistema
Versailles, che vide culminare i suoi effetti con lo scoppio della Seconda guerra
mondiale, gli Stati Europei del 1945 optarono per un meccanismo diverso, capace
di sopire la conflittualità latente, incentivare la cooperazione e creare nuovi va-
lori comuni: identità europea (che poi porterà alla Carta dei Diritti fondamentali
8
dell’Unione Europea del 2000, che venne adottata nel 2007) , il valore della digni-
tà umana, della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà, della democrazia e dello
stato di diritto. Tutto questo sistema condiviso passa attraverso i simboli comuni
del sacrificio, come quello appunto del Milite Ignoto, istituito dopo la Prima guer-
ra mondiale in altri Stati europei, come ad esempio Francia e Inghilterra.
Queste constatazioni di carattere internazionale, oltre che rilevabili nell’opera di
edificazione dell’Unione Europea, si possono riscontrare nello studio, condotto a
cento anni dal Trattato di Versailles, che si è concluso con la stesura della Carta di
Gorizia. Il documento è stato redatto con il contributo di giovani universitari che,
9
28/10 tutte le salme furono radunate nella basilica di Aquileia e Maria Bergamas (madre di
Antonio Bergamas morto nel 1916, triestino, il quale disertò dagli austriaci per combattere
con l’Italia) scelse una bara;
29/10 partenza della bara prescelta verso Roma dove arrivò il 2/11 dopo aver toccato tutte
le stazioni intermedie.
7 In ordine, le stazioni toccate dal convoglio furono le seguenti: Aquileia, Udine, Treviso, Me-
stre, Venezia Santa Lucia, Padova, Rovigo, Ferrara, Bologna Centrale, Pracchia, Pistoia, Pra-
to, Firenze Santa Maria Novella, Arezzo, Chiusi, Orvieto, Orte, Portonaccio, Roma Termini.
Vennero dati cinque minuti di contemplazione in ogni stazione. Enormi folle inginocchiate
si riversarono in ogni fermata, come in una lunga marcia funebre.
8 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (GU C 202 del 7.6.2016, pag. 389-405).
9 Comune di Gorizia, Gorizia 18-18: da teatro di guerra a laboratorio di pace, pubblicato online sul
sito del comune in collaborazione con gli studenti del polo diplomatico goriziano dell’Uni-
versità di Trieste, Isig, éStoria, Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, Fondazione CaRi-
Go, Gorizia, 2019. http://www.isonzo-grs.it/gorizia-18-18-la-carta-di-gorizia/