Page 54 - Archivi, Biblioteche, Musei Militari. Lo stato attuale, le funzioni sociali, gli sviluppi
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Archivi e Biblioteche: sessione mattutina


           dovrebbe pilotarlo sul numero delle due buste del fondo omonimo e di  quella dozzina
           di buste che nel fondo "Maristat Reparto piani - operazioni" trattano questo argomen­
           to, non coincidenti con le buste del caso precedente, e così pure per altri fondi. Ignoro
           se il sistema "Word" già installato possa offrire qualche possibilità idonea, in qualche
           misura, all'estrazione dei dati  con i  criteri esposti. Se, ad esempio, le unità del  fondo
           "navi contemporanee" fossero classificate secondo il "tipo" di appartenenza (cacciator­
           pediniere,  cacciat01pediniere lancia!lissili,  dragaiJIÌ!le  ecc.)  sarebbe forse possibile un'estrazio­
           ne dei nomi delle navi il relazione al "tipo".
              Anche se la disponibilità di risorse finanziarie per la futura adozione di un program­
           ma specializzato per gli archivi (Base di dati relazionale - ''Access") da applicare al "con­
           temporaneo" fosse lontana nel tempo, è necessario sin d'ora specificare più dettagliata­
           mente negli inventari del "contemporaneo" gli argomenti della documentazione conte­
            nuta nelle buste  con le relative date, tanto comunque questo è il tipo di lavoro che si
           dovrà fare all'atto della costituzione della "base dei dati". Lo stesso criterio di classifi­
           cazione delle informazioni, in sostanza, è  utile sia per la fase " t ransitoria" di accesso
           manuale che per la  futura  realizzazione  dell'assetto  automatizzato,  a  condizione che
            esso sia adottato secondo i requisiti di quest'ultimo ("Tabelle" del sistema ''Access").


              Limitazioni  alla  consultazione per la riservatezza  dei  dati personali.
              Segreto di  Stato
              Nella consultazione dei documenti eli archivio debbono ovviamente essere osserva­
            te le norme per la riservatezza dei dati personali, quella  che gli italiani affezionati  alla
            loro lingua chiamano correntemente plivary; esse limitano a 70 anni  dopo la morte la
            citazione di argomenti come salute, sessualità e rapporti  familiari particolari. La prassi
            per accedere alla consultazione di documenti che potrebbero contenere  informazioni
           personali riservate è generalmente  semplice, con un  m pegno  da parte dell'utente di
                                                          i
            rispettare "il codice di deontologia e buona condotta per i trattamenti di dati persona­
           li", come avviene presso l'Archivio centrale dello Stato.
              Ma ho anche sperimentato un caso in cui la procedura non è  così semplice, e  si è
           preferito attenersi alla lettera del V a de111ecum. Per la consultazione, nell'aprile 2004 pres­
            so l'Archivio eli Stato di Venezia, eli documenti  della prefettura e questura sull'ordine
            pubblico in anni posteriori  alla seconda guerra mondiale, per la preparazione dell'ela­
            borato presentato nel convegno già citato, è  stato necessario avanzare una domanda,
            per il successivo inoltro al ministero degli Interni, che poi ha completato la pratica con
            l'emissione di un decreto eli autorizzazione alla consultazione, dopo un vaglio dell'at­
            tendibilità del progetto di ricerca. Il decreto è giunto  nelle mie mani, tramite Venezia,
            un anno dopo; grande il mio rammarico per aver disturbato tante persone, ma anche
            perplessità di fronte ad evidenti difformità nell'applicazione della legge. Ma perché pre­
            sumere che nelle carte di cui si era richiesta la consultazione ci fossero "dati persona­
            li"? Solo perché le buste trattavano di "ordine pubblico"?
              L'impegno scritto richiesto agli utenti dell'archivio della Marina appare ancora mag­
            giore, in  quanto  chi  consulta  carte  riconosce il diritto da  parte dell'Ufficio Storico eli
            censurare dal manoscritto ricavato dalla consultazione dei documenti  "tutto ciò che a




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