Page 56 - Archivi, Biblioteche, Musei Militari. Lo stato attuale, le funzioni sociali, gli sviluppi
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Archivi e Biblioteche: sessione tJJattutina


            per titolare"), che i comandanti si passano in  consegna su un registro a parte, si  sa che
            può essere periodicamente distrutta, mediante verbalizzazione da parte dei comandi di
            origine quando ritenuta "non più di interesse", ed essa è  frequentemente rintracciabile
            nell'archivio  "contemporaneo"  della Marina,  ma mai  sul  tema  che  stiamo  trattando.
            Analogamente,  sono reperibili documenti del Reparto I n f ormazioni della Marina, ma
            mai su questo argomento.
               Sono perfettamente comprensibili i motivi per cui i Carabinieri in sede investigati­
            va, sia essa concertata o meno con l'autorità militare marittima cui sono assegnati, non
            rilascino documenti firmati fino a che non si giunga ad una denuncia penale. Ma se si
            tratta di  investigazioni  per avvenimenti  relativi  alla condotta  politico-disciplinare del
            personale, per cui qualsiasi reato da chiunque commesso è caduto in prescrizione per
            effetto del tempo trascorso, al ricercatore storico non potrebbero essere rese disponi­
            bili almeno le relative informative non  firmate?
               Per fare un esempio, sui grossi incidenti avvenuti a Taranto subito dopo la procla­
            mazione della Repubblica nel 1 9 46, nel corso dei quali sono stati pesantemente coin­
            volti Marinai e marò del San Marco, abbiamo rapporti molto completi del prefetto, di
            funzionari di pubblica sicurezza, verbali di riunione del Consiglio dei ministri, dichiara­
            zioni di uomini politici e notizie stampa: della Marina e dell'Arma, che per essa svolge
            funzioni di polizia militare, non un solo documento  (e le memorie di de Courten non
            ne fanno cenno!). E sono passati più di 50 anni!
                                                                 O
               Plli' sottraendosi alla suggestione del libro  1984 di George  r well, sorge inevitabil­
            mente il dubbio - e mi scuso se un ricercatore si intromette in questioni non di diretta
            competenza - che nella  selezione dei "documenti  di interesse s t orico" da versare agli
            archivi ci si attenga istintivamente a priorità di scelta non adeguate, come se la Marina
            fosse fatta principalmente di operazioni navali e di pratiche amministrative e non anche
            di  uomini.  L'impressione generale  è  che  i  versamenti  all'archivio  siano  affidati  alla
            casualità piuttosto che a criteri definiti.
               Anni or sono mi è giunto tra le mani un libro de1 1 9 94, scritto da un ex-ufficiale della
            Marina britannica, Tbc Rf!J'cll Nai!J - An Ill11strated Social History  1870 - 1992, testo edito
            sotto il patrocinio del Royal Naval Museum, del periodico Nai!J Ne11Js e altre istituzioni
            ufficiali, libro che ha fornito anche lo spunto per un mio articolo sulla Rivista MarittitJJa
            ne1 1 9 99. È interessante notare come sia liberale il criterio con cui  in quell'ambiente si
            guarda al passato. Per le questioni disciplinari, si va dal resoconto dell'ammutinamento
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            a  Portsmouth nel  9 06, ai  fatti  sediziosi del 1 9 1 7 , ai  disordini tra i sottufficiali  e Marinai
            in relazione al mantenimento di forze navali in Baltico nel  9 1 9   e  1 9 20, fino al famoso
                                                              1
            ammutinamento di Invergordon nel 1 9 3 1 .
               E anche per gli anni subito dopo la fine della seconda guerra mondiale non ci si peri­
            ta di citare basse condizioni di morale, casi di disobbedienza e di sabotaggio e la lentez­
            za dell'istituzione militare a percepire l'evoluzione sociale in atto nel Paese, con ritardi
            nel rinnovo di regolamenti e norme. Nessuna remora in quel  libro a trattare del sinda­
            calismo che nasce sin dalla fine dell'Ottocento, in forma apartitica, per il miglioramen­
            to delle condizioni di vita  della "bassa  forza".  Si sorride, divertiti, della presa in giro
            degli ammiragli nella "beffa  della Dreadno11gbt'' del 1 9 1 O. Vengono trattati senza pregh1-




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