Page 51 - Le Forze Armate. Dalla scelta repubblicana alla partecipazione atlantica - Atti 27 novembre 1997
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FORZE ARMATE, PARTITI POLITICI E OPINIONE PUBBLICA
MASSIMO DE LEONARD.IS
Occorre innanzi tutto constatare che né la storiografia politica,. né quella
militare prestano alcuna attenzione al tema qui considerato. Nelle storie gene-
rali politiche e sociali dell'Italia di questo dopoguerra gH accenni alle Forze
Armate sono scarsissimi, praticamente inesistenti in particolare sui rapporti tra
esse, i partiti e l'opinione pubblica. L'argomento, a parte autori come Virgilio
Ilari (l), è largamente ignorato dalla storiografia militare (Z), soprattutto per il
periodo dell'immediato dopoguerra, ed è completamente trascurato dalla sto-
riografia dei partiti politici. Questa constatazione è già di per sé significativa,
oltre che di una carenza della storiografia, della scarsa attenzione prestata in
questo dopoguerra, fino all'inizio degli anni '80 (quando "i militari, come dicono
essi stessi, hanno messo il naso fuori dalle caserme" C 3 )) dai partiti e dall'opi-
nione pubblica ai problemi militari e del fatto che le Forze Armate sono vissute
in un mondo separato, cercando così di preservare i loro valori in una società
da essi sempre più lontana, ma perdendo quel prestigio e quel ruolo di primo
piano che, in particolare il Regio Esercito, avevano avuto nella società italiana
dopo l'Unità. Ruolo sintetizzato nelle note affermazioni di Luigi Settembrini:
"L'esercito è il filo di ferro che ha cucito l'Italia e la mantiene unita" e di Giu-
stino Fortunato: "Il grande educatore è l'Esercito. Più che strumento di difesa ...
esso è in Italia scuola di civiltà e l'unità medesima". Una rivista che svolse un
compito pionieristico e di rottura nel campo degli studi militari, poneva ap-
punto nel 1982 il problema de La reintegrazione delle forze armate nella cul-
tura e nella vita della nazione C 4 ).
Particolarmente stretto era stato il legame con la monarchia: il carattere di
dinastia guerriera dei Savoia era stato il suo titolo maggiore di gloria e la fonte
prima della sua legittimità (5). La fedeltà al Sovrano del corpo ufficiali era asso-
luta. La retorica guerriera del fascismo aveva poi indicato nei valori e nello stile
dì vita militari un modello per l'intera nazione, senza peraltro riuscire a fasci-
stizzare le Forze Armate. Questa posizione privilegiata fu messa in discussione
da molteplici fattori. La reazione al "militarismo" fascista e la sconfitta militare,
aggravata dalla tragedia dell'8 settembre 1943, rischiavano di minare il prestigio
e l'immagine delle Forze Armate. La caduta della monarchia imponeva la revi-
sione di simboli e tradizioni, privava le Forze Armate del loro supremo garante,
costituiva di per sé un declassamento dal punto di vista di quella che gli inglesi