Page 48 - Le Forze Armate. Dalla scelta repubblicana alla partecipazione atlantica - Atti 27 novembre 1997
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36 UMBERTO CAPPUZZO
In realtà, molte delle considerazioni fatte vanno riferite anche alle altre due
Forze Armate.
Diversi, peraltro, sono i criteri adottati in relazione alle peculiari caratteristi-
che della Marina e dell'Aeronautica.
A differenza dell'Esercito, le unità della Marina Militare rimangono - fino al-
la firma del "Trattato di Pace" - sotto il controllo diretto (amministrativo ed ope-
rativo, a ::l un tempo) degli Alleati; un controllo regolato da "direttive ad hoc" emanate
nel marzo 1944 e dallo "Accordo Cunningham-de Comten". In base a detti docu-
menti, si prevede eli mantenere in piena operatività le unità della flotta che pos-
sono risultare utili agli Alleati. Sono tenute in riserva altre unità delle quali non si
prevede l'impiego (ad esempio, le corazzate "Italia" e "Vittorio Veneto", ormeg-
giate presso i Laghi Amari nei Canale eli Suez, sotto sorveglianza inglese). Sono im-
piegate dagli Alleati in compiti eli supporto eli vario genere (trasporto eli prigionieri
e civili) altre unità.
In sostanza, c'è uno stretto controllo diretto nei riguardi delle navi eli riserva,
c'è una sorta eli controllo indiretto nei riguardi delle altre navi, il cui impiego av-
viene tramite il ministero della Marina.
L'ipotesi eli restituire anche la Marina al governo italiano, nel dicembre 1945,
viene rapidamente accantonata.
Anche per l'Aeronautica Militare sono applicate modalità di controllo opera-
tivo ed amministrativo analoghe fino alla firma del "Trattato di Pace".
Diverse sono, però, le modalità del controllo. Per la Marina, infatti, si tratta di
assicurare misure di sorveglianza nell'attesa delle decisioni che scaturiranno dal
"Trattato eli Pace" (navi da cedere, navi da demolire e navi da lasciare a far parte
della Marina Militare). L'Aeronautica - per le sue caratteristiche intrinseche - ri-
chiede un impegno diverso da patte degli Alleati. Il mantenimento in efficienza
del sia pur minimo nucleo eli velivoli richiede un complesso eli attività che confi-
gurano un modo diverso eli esercitare il controllo.
L'atteggiamento alleato nei confronti dell'Aeronautica Militare si modifica nel
tempo. Inizialmente, infatti, il "Quartier Generale Alleato" pensa eli tenere a terra
tutti i reparti eli volo, ma nel settembre 1945 modifica tale orientamento permet-
tendo ai piloti eli praticare un certo numero eli ore eli addestramento ed utilizzan-
do gli aerei efficienti in missioni di trasporto eli personale civile.
Acl un certo momento, si pensa anche eli mettere in atto, per l'Aeronautica
Militare, un regime analogo a quello dell'Esercito (restituzione del controllo al go-
verno Italiano), ma- come per la Marina- l'idea viene subito abbandonata.
Le decisioni successivamente adottate per l'ammodernamento eli un'aliquota
eli velivoli sono state già oggetto eli precedente trattazione. Esse rientrano in una
stessa visione operativa che lega in sistema la difesa delle frontiere ed il manteni-
mento dell'ordine pubblico.
Per la fase successiva, viene adombrata una ipotesi di ristrutturazione che
pone, a sua base, la difesa dello spazio aereo nazionale e la cooperazione con le