Page 123 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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Allegato 3

                         Dal Giornale di bordo del Brigantino DAINO
                                    (dal 12 al 13 giugno 1848)

        Situazione  meteorologica:  Corrente forte  che va  all'OSO
                                 Calma  di  vento.  Bello.  Alle  7 torbido
                       [Il  punto è  l'alla  rilevando  il  telegrafo  di Caorle e  di Piave]


         Dalle  12 alle  4
             Si  dirige verso  Caorle  con  tutte  le  vele  quadrate  aperte a sinistra  e  fiocchi
         e Brig.na [brigantina?l stante piccolo al  SO.  Mare calmo aria chiara. Si  prepara al
         combattimento contro la  Batteria di  Caorle e prende il comando il Comandante.
                                                                 Canessa

             Volendo  esercitare l'equipaggio al  bersaglio  pensai  non esservi  meglio che
         il  farlo  tirare su  un  forte  nemico.  Il  forte  di  Caorle sul  quale aveva  ordinato di-
         rigere  mi  veniva  a proposito.  Avvicinatomici al  tiro  in  bianco delle mie carrona-
         di 4 gomene e  mezzo in  20  piedi d'acqua,  il forte  mi lanciò una palla che venne
         a  battere e  penetrare  a  4  pollici  sotto  la  linea  di  galleggiamento  della  guancia
         prodiera di  sinistra.  Spiegai  allora  il  piccolo  pavese  nazionale,  ed abbozzatomi
         da  presentare  il  mio fianco  al  forte  che doveva servire  di  mira  all'esercizio  del-
         la  mia gente, aprii il fuoco della mia  batteria, ed in meno di 40 minuti eransi già
         lanciate,  e  bene,  da  100  palle,  quando  il  10  tenente venne a  rapportarmi che si
         faceva  acqua  e  molta;  gli  risposi  di  cattivo  piglio,  ma  egli  giustamente  mi  os-
         servò che era suo dovere l'avvertirmi.  Bisognava  prendere il  largo  per non sta-
         re  inoperosi,  di  segno  al  nemico  che  ben lentamente ancora  sparava.  Filai  per
         occhio gli  ormeggi e  mi  portai  ad ancorare  fuori  tiro.  Verificai  le avarie sofferte
         ma  non eransi  ricevuti che una quindicina di colpi, e  tutti di pochissimo danno.
         Il  più  di  conseguenza  fu  quello  sotto  la  linea  di  galleggiamento  che era  causa
         dell'acqua  che si  faceva  e  che si  turò.  Uno  nella  vela  di  parrocchetto,  uno  nel
         secondo canotto,  un altro che  tagliò  le  due caliorne  di  prora,  uno che traversò
         il bastingaggio  mandando scheggie da  ogni  lato,  e gli  altri  cii  rimbalzo  nel  cor-
         po del  bastimento senza  forarlo.
             Nessun  morto né ferito.
             Devo lodarmi di  tutti,  io  fui  quello che feci  meno bene.
             I miei  capipezzi fecero  colpi da  maravigliare.
             Nella  notte  recuperai gli  ormeggi e  le  ancore  filate  per occhio.
             Il  GM  Sig.  I  Buono  che  avevo  incaricato  di  simile  lavoro  lo  fece  in  modo
         commendevole.
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