Page 265 - Missioni Militari Italiane all’estero in tempo di pace (1946-1989) - Atti 27-28 novembre 2001
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CONGO 1960-19<ih L'ECCIPIO 01 KINOU NELI.f. REAZ.IONl DEU!OPIN101<E t'UllllUCA ITALIANA 1S3
articolata ln quattro dirertive: "immediatameme sospendere ogni impiego di mili-
tari e civill it::tliani nel Congo al servizio dell'ONU, ritirando gli elementi colà
esistenti; ( ... ) a richiedere formalmente al comando deJJ'ONU l'applicazione di
concrete immediate misure, necessarie a restaurare, con l'ordine civile, l'onore c
la dignità deii'ONU e dell'llalia nella provincia del Kivu. punendo esemplar-
mente gli esecutori dell'eccidio ed i veri responsabili di essi, che notoriamente
fanno capo al comunista Gizeng>t: (. .. ) a proporre !lii'Assemblea deii'ONU una
nuova pii1 idonea e responsabile politica nei confronti dello Stato del Congo; ( ... )
ad intervenire comunque con le Forze Armate italiane per la t.utela dei nostri
connazionali e degli ;tltri ew·opel residenti nel Congo, per il recupero dei resti
dei nostri c-aduti, pèr la punizione ùei colpevoli dell'eccidio. per la tutela dell'onore
della Nazione iraJiana" (9tl. la discussione sulla mozione del MSI venne rinviata
in auesa del rlto rno del ministro Andreotti dal Congo. li 5 dicembre Robetti ne
sollecitò lo svolgimento, datosi che il ministro era tornato. ma venne Informai<)
che il titolare della Difesa doveva prima esporre i risultati dei suoi colloqui
congolesi al Consiglio dei ministri. 'Il 6 dicembre si ebbe la riunio ne del Governo
durante la quale si decise di affrontare il d!ballito parlamentare sulla mo1jone
del MSI "solo quando il Governo sarà in possesso di maggiori elementi" (9l1, Un
nuovo sollecito di ·Robeni. il 13 dicembre, venne completamente ignorato (')j) ,
anche perché ormai la situazione congolese - con il bombardamento ONU di
Elisabethvìlle - si era mdicalmente trasform:lta. La pausa n~ta l izia e la successiva
crisi di governo fecero definirivamenre arenare l'inlzi:uiva missina. Dinanzi alle
nuove prove alle quali venne chiama~o Il mondo; dalla crisi di Cuba al confronto
USA-URSS :a 13erlino sino alle prime fasi della guerr:1 in Vielnam, l'opinione pubblica
iraliana attenuò l'anen7.ione. L'ascesa del futuro dittatore Mobutu e l'uscita di
scena dei due principali accusar! - diretti o indireui - della stmge di Kìndu,
Gizenga e Tschombé, sembrò mettere la parola fiJle alla triste sroria dei lredici
aviawri italiani.
Nel febbmio 1962 giunse da Léopolclville la notizia che i resri degli italiani
non erano stati gettati nel fiume Congo ma erano stati seppelllti presso Kindu da
un anonimo souufflciale congolese. Le salme dei tredici aviatori furono ricsu-
mate e trasportate il 23 febbraio a Léopoldville. l.a noti?.ia fu puhblic:lta da alcuni
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giornali, nelle pagine imeme <9 >. Ricevu[O l'omaggio delle autorità congolesi, i
fereui furono trasferiti in l!aJia da un "Giobemaster" dell'avinione starunitense.
Alla presenza delle più alte cariche polìtlche. miliwri e religiose, si tenne nel Duomo
di Pisa la cerimonia funebre conclusiva. In seguito undici salme furono tumulate
nel mausoleo di San Giusto; i resti del tenente medico Remotti e del sergente
maggiore Stigliano vennero seppelliti nei luoghi d'origine per espresso desiderio
delle famiglie. Il mausoleo. una robusta e un po' fredda costruzione in cememo
armato, ha pilastri e capriate che la fanno :;embrore un hangar. Un'apertura sopm