Page 26 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1915-1943) - Atti 22-24 ottobre 2003
P. 26

4                                                             EMILIO  GENTILE


            Ciò vale in modo particolare per l'Italia, dove, nel periodo di cui ci occupiamo,
            le  Forze  armate,  come  del  resto  la  totalità  degli  italiani,  passarono  attraverso
            l'esperienza di  due opposte concezioni della nazione, che sommariamente corri-
            spondevano a quelle appena descritte.
                Il  tema della nazione e delle  Forze armate,  per il  periodo di  cui ci  occupia-
            mo,  è strettamente intrecciato con il  problema del  rapporto fra le  Forze arma-
            te  e  il  fascismo.  Il  coinvolgimento  delle  Forze  armate nel  regime  fascista  è  un
            problema cruciale e non riguarda soltanto gli aspetti propriamente militari, tec- .
            nici,  bellici,  ma  riguarda anche  il  problema della loro responsabilità nell'espe-
            rimento totalitario fascista. Se è vero che le Forze armate non furono fascistizzate,
            nel senso che ai vertici del loro comando non furono posti esclusivamente espo-
            nenti del partito fascista,  è anche vero che non si  può comprendere il  loro rap-
            porto con il  fascismo,  continuando  ad  immaginarle come  una  istituzione che,
            per un ventennio,  rimase  sostanzialmente  integra  nella  sua apoliticità,  mentre
            tutto intorno ad esse,  nello Stato e nella società,  era investito in modo sempre
            più insistente e coinvolgente dagli effetti dell'esperimento totalitario. Non pen-
            so,  tuttavia,  che  questo  problema possa essere  risolto  applicando  una sorta di
            "fascistometro",  per misurare il  livello  di  fascistizzazione  all'interno delle  For-
            ze  armate, calcolando il  numero delle tessere di  iscrizione degli ufficiali al  par-
            tito fascista  o  il  grado di  subordinazione dei  maggiori  responsabili  delle  Forze
            armate alle direttive del duce. Queste valutazioni vanno certamente fatte,  e con
            la  maggior  accuratezza  possibile,  ma  è  anche  necessario,  da un  punto  di  vista
            più generale,  studiare  quali  furono  gli  effetti  che  ebbe sulle  Forze armate l'in-
            staurazione  di  un  nuovo  regime  che,  fin  dalle  sue  origini,  operò  secondo  una
            concezione della nazione e della politica, che era sostanzialmente diversa da quel-
            la che aveva ispirato il  regime liberale.  Con tutto quello che ne conseguì anche
             per  le  Forze  armate,  le  quali  per la  prima volta  nella  loro  storia,  si  trovarono
            ad  essere  subordinate  al  capo  di  un  partito  unico,  che  si  considerava  l'unica
            espressione  della volontà nazionale,  e agiva  di  conseguenza,  non solo nei  con-
            fronti  della società e dei cittadini,  ma anche nei  confronti delle  istituzioni tra-
            dizionali  dello  Stato.  Soltanto  un'analisi  storica  approfondita  e  spregiudicata,
            che  non  si  proponga  di  condannare  o  di  assolvere,  ma  di  conoscere  e  com-
             prendere razionalmente e realisticamente, può accertare quale sia stato, di qua-
             le  natura,  l'effettivo  coinvolgimento  delle  Forze  armate  nel  fascismo  e  quali
             conseguenze questo coinvolgimento  ha avuto su  di  esse.
                Il  rapporto fra  Forze armate e  fascismo  ebbe  origine e  si  svolse  all'insegna
             comune del  primato della nazione  e  dello Stato  nazionale  nella vita collettiva.
             Le  Forze  annate  non  si  comportarono nei  confronti  del  fascismo  in  modo  di-
             verso dal resto della classe dirigente liberale e dei ceti borghesi tradizionali, che
             plaudirono all'avvento del fascismo come una garanzia contro il pericolo di una
   21   22   23   24   25   26   27   28   29   30   31