Page 37 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1915-1943) - Atti 22-24 ottobre 2003
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LA GRANDE GUERRA,
ELEMENTO UNIFICATORE DEL POPOLO ITALIANO"?
PIERO DEL NEGRO
Settant'anni fa Piero Pieri, un interventista democratico che aveva partecipa-
to quale ufficiale di complemento al primo conflitto mondiale e che doveva di-
ventare il maggiore storico militare italiano del Novecento, coniò per la Grande
Guerra degli italiani una formula pregnante e incisiva: «la guerra vittoriosa del po-
polo in armi guidato dalla borghesia in armi» (1). Una guerra, quindi, che aveva avu-
to, tra gli altri, il merito cii saldare la società civile alla società militare e di ricondurre
ad un'unica, riconosciuta gerarchia i binomi borghesia-popolo e ufficiali-soldati.
Su questo terreno Pieri s'incontrava, nonostante tutte le differenze e divergenze del
caso, con l'ufficiale di carriera ed ex-quadrumviro fascista Emilio De Bono, il qua-
le aveva sostenuto pochi anni prima che <<la guerra ha veramente portato sul cam-
po tutti gli italiani con una dedizione suprema per il trionfo di un'unica causa».
Dal momento che Pieri aveva lasciato cadere quella frase in un'opera intito-
lata La crisi militare italiana nel Rinascimento nelle sue relazioni con la crisi poli-
tica ed economica, non ci si può aspettare che in tale occasione rispondesse
all'interrogativo, che campeggia quale titolo del mio intervento. Diverso il caso di
De Bono, il quale al contrario aveva voluto sottolineare nella sua opera tra la me-
moria e l'excursus saggistico Nell'esercito nostro prima della guerra il cammino com-
piuto dagli italiani nei decenni precedenti grazie al primo conflitto mondiale e al
regime fascista. Senza dubbio <<le nostre campagne dal 1848 al 1860 non avevano
servito granché a cementare i vari elementi» dell'esercito italiano(2) e prima della
Grande Guerra «buona parte» dei soldati «l1on aveva mai sentito parlare d'Italia»
(l) Piero Pieri, La crisi militare italiana nel Rinascimento nelle sue relazioni con la crisi
politica ed economica, Napoli, Ricciardi, 1934, p. VIII.
(2) Emilio De Bono, Nell'esercito nostro prima della guerra, Milano, Mondadori,
1931, p. 19. Come lo stesso De Bono faceva capire nell'introduzione, il suo libro costituiva
anche una risposta o, meglio, una smentita a quello del generale Eugenio De Rossi La vita
di un ufficiale prima della guerra, che era apparso nel 1927 nella stessa collana, la Collezio-
Ile italiana di diari, memorie, studi e documenti /Jer servire alla storia della guerra del mon-
do diretta dal generale Angelo Gatti, in cui era pubblicato Nell'esercito nostro prima della
guerra. De Bono rimproverava a De Rossi di aver rappresentato l'esercito italiano da un pun-
to di vista «alquanto unilaterale e anche piuttosto incline al pessimismo» e di aver ricavato
«dalla vita dell'ufficiale [ ... J se nOI1 ciò che secondo lui valeva a sminuirne ed abbatterne il
morale» (E. De Bono, Nell'esercito 1/ostro, cit., p. 13-14).