Page 197 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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IL RAPPORTO TRA IJ\ MARINA E LA NAZIONI' DALLA LIBFRAZIONE ALlJ\ CADUIA DEL MURO DI I1ERLINO
caserme, alla Marina verranno negli anni dedicati un bonario Tognazzi sottuffìciale
capo ronda e Vianello comandante in seconda dell'Aviere nel film "Marinai, donne
e guai" del 1958, poi seguito da "Pugni, pupe e marinai" del 1961 con Little Tony.
Quanto sopra si correla con l'adesione dell'Italia al Patto Atlantico nel 1949
e il "Movimento dei Partigiani per la Pace", l'arrivo dei materiali bellici in conto
M.D.A.P. (dal 1950), che danno avvio ad un aperto dissidio tra ambiente militare
e parte della Sinistra. Ricorrente la polemica sulla concessione dei nulla osta di se-
gretezza NATO da parte della Difesa, negato a coloro che non sono politicamen-
te affidabili. Ovviamente l'attenzione della Marina deve rivolgersi a tutte le dire-
zioni, è presumibile che nel 1953 il comandante del dipartimento di 1aranto tiri
un sospiro di sollievo quando viene proibita la partecipazione di Valeria Borghe-
se ad un grosso comizio del M.S.I. preceduto da molta pubblicità. La Marina per
sua fortuna non ha peso politico, per le sue limitate dimensioni e presenza terri-
toriale non costituisce quell'elemento di garanzia contro il pericolo di un'insurre-
zione comunista che, secondo il parere di molti, i governi dell'epoca attribuisco-
no all'Esercito. Sono gli anni in cui è capo di Stato Maggiore l'ammiraglio Ferre-
ri, l'orientamento politico all'interno della Marina è moderato e privo di nostal-
gie nazionalistiche. Negli anni successivi una certa stabilità nella carica di capo di
Stato Maggiore (ammiraglio Pecori Giraldi, Giuriati e Michelagnoli) - quasi tutti
a stretto contatto con gli Alleati sin dall'atto dell'armistizio. Una coesione e colle-
gialità dei suoi ammiragli nelle decisioni più importanti rendono la Marina poco
appetibile al potere per costituire strumento di faide politiche alle quali si sento-
no estranei, più rivolti - secondo un condivisibile parere da altri espresso (30) - ad
una sintesi tra tradizionalismo militare e spinte tecnologiche. Ciò è particolarmen-
te valido durante il periodo in cui è ministro della Difesa Andreotti, con la nota
vicenda dell'Espresso del 1967 che si riferisce ai fatti del 1964 del generale De Lo-
renzo, con il capo di Stato Maggiore della Marina Giuriati che ha evitato ogni
coinvolgimento nel piano "Solo" (31). Vimmagine di Anclreotti di intransigente an-
ticomunista e buon cattolico, atta ad aprirgli la strada della popolarità tra i mili-
tari, non è certo tale da suscitare entusiasmi plebiscitari in una Marina dove la tra-
dizione laica e liberale in senso ampio è sempre viva. Vattività parlamentare di
Durand de La Penne - l'affondatore di Alessandria - con i liberali nella IV, V e VI
legislatura dal maggio 1963 al luglio 1976, è molto apprezzata in Marina.
(30) V. Ilari, Le Forze Armate tra politica e potere 1943-1976 (prefazione di F. Accame),
Vallecchi, 1979.
(31) P. Ignazi, Il potere dei partiti - la {JOlitica in Italia dagli anni Sessanta ad oggi,
Laterza, 2002, p. 16; R. Giuriati, "lettera al Direttore", Rivista Marittima X/2003, p. 117.

