Page 193 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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IL RAPPORTO TRA LA MARINA E lA NAZIONE DALLA LIIIERAZIONE ALIA CADlJfA DEL MURO DI BERLINO
Omettendo altra pubblicistica meno interessante ai fini dell'argomento che stia-
mo trattando(19) (2.0) (21), nei limiti di un'epoca in cui non vi è ancora la televisione
e la tiratura dei quotidiani è limitata - il Corriere della Sera tira meno di mezzo mi-
lione di copie - una risonanza ancora maggiore a giudizi negativi sul comportamen-
to della Marina in guerra, è data dal libro di Trizzino Navi e poltrone del dicembre
1952(22), non tanto all'atto della sua pubblicazione, quanto in occasione dei due
processi contro l'autore con sentenze del 5 dicembre 1953 e 22 ottobre 1954. Il
grossolano ed acceso intento polemico di Trizzino, ex-ufficiale di Aeronautica già in
polemica con l'Arma e dai trascorsi non proprio cristallini, almeno secondo le di-
chiarazioni alla Camera del ministro Pacciardi nel gennaio 1954, in effetti si ispira
proprio ai testi che abbiamo menzionato ed in particolare alle frasi incriminate del
libro di Maugeri; egli ha beneficiato anche della consultazione di alcuni documen-
ti presso l'USMM con direttore l'ammiraglio Fioravanzo, cui si è presentato come
apprezzato pubblicista per un suo articolo su Epoca dell'agosto 1952.
Il libro di Trizzino accusa i vertici della Marina di intesa con il nemico duran-
te la guerra, attacca Maugeri ed accusa gli ammiragli Bruno Brivonesi, Pavesi e
Leonardi di comportamento disonorevole nelle vicende belliche del convoglio
"Duisburg", resa di Pantelleria e caduta della piazza di Augusta, rispettivamente,
argomenti già cari alla propaganda della R.S.!.. Tra i ranghi della Marina il rifiuto
della tesi del tradimento è istintivamente plebiscitario. Il primo processo avviene
su denuncia di vilipendio alle FF.AA. da parte del Ministero della Difesa e riunisce
nel procedimento anche le querele presentate dai tre ammiragli citati; per la veri-
tà un parere informale del Ministero di Grazia e Giustizia, all'atto della concessio-
ne dell'autorizzazione a procedere, inviterebbe a cautela, ma la denuncia ministe-
riale diviene obbligata dal momento che gli ammiragli non intendono comunque
recedere dal loro proposito di querele individuali che li lascerebbe soli, senza l'ap-
poggio della Marina e dell'avvocatura di stato.
Il primo processo che dura ben trentuno udienze ed impegna al massimo la
Marina per il numero degli ammiragli chiamati a deporre (Fioravanzo come te-
stimone dell'accusa, Iachino, Sansonetti, Riccardi) e la documentazione prodot-
ta, sviscera la condotta di innumerevoli operazioni navali e si conclude, malgra-
do molti applausi in aula a Trizzino, con la condanna per vilipendio contro le
(19) A. Da Zara, Pelle di ammiraglio, Mondadori, ] 949.
(20) M. Bragadin, Cosa ha fatto la Marina, Garzanti, 1949.
(21) R. Bernotti, La guerra sui mari nel conflitto mondiale, Tirrena, 1950.
(22) A. Trizzino, Navi e poltrone, Longanesi, 1952.

