Page 192 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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RENATO I\ATTISTA LA RACINE
l'ammiraglio Maugeri, ascoltato al processo Borghese in qualità di capo del 5.1.5.
all'armistizio, dichiara non corrispondenti al vero gli affondamenti dichiarati da
Grossi sul sommergibile Barbariga nel 1942 e avvallati dalla Marina; nel settembre
1948 l'ammiraglio Bruto Brivonesi, comandante della squadra, invoca senza succes-
so da Marisegrege un'azione nei confronti del giornale Asso di Bastoni per le criti-
che, già formulate da Ordine Sociale, nei confronti del fratello Bruno per l'azione
del 1941 con il convoglio "Duisburg", sottoposto già a suo tempo ad inchiesta da
parte della Marina (questa volta apparentemente la polemica nasce all'esterno).
L'interesse generale della stampa per la Marina si desta nel novembre 1948 con la
spiacevole vicenda della mancata revisione del testo del libro pubblicato in inglese
negli Stati Uniti, e tolto poi dalla circolazione in Italia, dell'ammiraglio Maugeri (l81,
che il governo rimuove dalla carica di capo di Stato Maggiore sostituito dall'ammi-
raglio Ferreri nel novembre 1948, anch'egli nel fronte clandestino a Roma durante
l'occupazione tedesca. Asso di Bastoni viene condannato per diffamazione nel 1949
su querela di Maugeri per accuse in base al testo del suo libro. La decorazione con-
feritagli dagli americani per gli elevati servigi resi quale capo del 5.1.5. clandestino
dopo 1'8 settembre è motivo di dissenso tra la magistratura militare che in un giu-
dizio decide l'archiviazione del caso e la corte di appello di Roma che con la discus-
sa sentenza del 9 dicembre 1949 avanza il sospetto che tale collaborazione sia ini-
ziata anteriormente all'armistizio, malgrado precisazioni non ufficiali in merito del
capo operazioni navali della U.S. Navy. Il risentimento verso l'imprudenza di Mau-
geri, per avere consentito la pubblicazione di un libro in cui si dichiarano intese con
il nemico ai vertici della Marina durante la guerra, all'interno della Marina è forte,
l'ammiraglio Galati ne richiede sulla stampa l'allontanamento dalla Marina e una
commissione d'inchiesta a suo carico (!) non può nulla perchè egli è fuori servizio, e
dura fino al 1951, quando diviene consigliere militare del rappresentante italiano
presso il Consiglio Atlantico. Maugeri, per la verità, è però l'unico che con onestà e
sia pure con ingenuità espressive si ponga il problema del rapporto tra i vertici mili-
tari e il fascismo nello sfavorevole andamento della guerra contro l'Inghilterra. Oc-
corre ricordare che anche Iachino in Gaudo e Matapan e in un articolo su Rivista Ma-
rittima lI/1947 esprimeva la sensazione che durante la guerra lo spionaggio nemico
fosse presente in qualche forma e la tutela del segreto lasciasse a desiderare.
(18) F. Maugeri, Fram the Ashes or Disgrace, Rynal & Hitchcock, 1948. Le principali fra-
si incriminate sono: "Dubito che ci fossero molte spie inglesi in Italia, in realtà non ce n'era bi-
sogno. L:Ammiragliato aveva molti "amici" tra gli ammiragli di grado elevato e nel ministero
stesso. Sospetto che gli inglesi fossero in condizioni di ottenere informazioni attendibili diretta-
mente all'origine. Così" non c'era bisogno di sprecare denaro e fatica nel disporre un esercito di
agenti segreti nelle sedi marittime di Napoli, Genova, Taranto c La Spezia"; "più amavamo il no-
stro Paese, maggiormente dovevamo pregare per la sua disfatta sul campo di battaglia ... l'l no-
stra sola speranza di guadagnare la libertà riposava nella sconfitta; tale era il tragico dilemma che
ci fronteggiava", p. 43, p. 93.

