Page 194 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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            m z t                                                 RENATO  IIAITISTA  LA  RACINE
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            Ff. AA.  e di  di ffamazione a mezzo stampa nei  confronti dci tre querelanti, con ob-
            bligo  di  pubblicazione della sentenza su  tre maggiori  quotidiani.  Il  processo in  ap-
            pello,  invece,  l'assolve dell'accusa di  vilipendio,  mentre la  diffamazione è ormai in
            prescrizione;  secondo  la  sentenza,  le  accuse  non  costituiscono  vilipendio  perchè
            non sono dirette contro la  Marina nel  suo complesso (tra cui  le  benemerite "navi")
            ma solo contro una parte di  essa e cioè Supermarina (le  "poltrone"); è difficile op-
            porsi  contro  la  sentenza  sul  piano  legale,  per  discutibile  che  essa  sia  nella
            sostanza. Per  gli  scopi  di  questo elaborato ci  preme di  sottolineare che la  sentenza
            inintenzionalmente sposa il  dubbio  presente  all'epoca  nell'animo di  molti  italiani,
            anche  tra  gente  colta  e  non  impegnata  politicamente,  che  effettivamente  il  tradi-
            mento pt)ssa avere avuto luogo.  J:affare 'n'izzino ha una grandissima risonanza sul-
            la stampa e su  pubblicazioni specializzate di  vario genere come, ad esempio, la  rivi-
            sta bimestrale di  cronache giudiziarie  l :Uoquenza  nel  1954; di  fatto  presto si  tra-
            sforma in  una polemica politica contro il  M.S.1.  che sostiene Trizzino con Il Secolo
            d'Italia,  fiancheggiato dal Borghese di  Longanesi editore di Navi e poltrone, Il Mer-
            lo Giallo ed altri, tanto che r;Unità (6  dicembre 1953 e 16 ottobre 1956) finisce col
            dimenticare gl i ammiragli e denuncia inaccettabili le  tesi  di  Trizzino e dei  suoi "ca-
            merati". Anche Gaetano Salvemini sul  Mondo del  27 ottobre 1953 accusa i fascisti
            di  diffamare quanti  hanno avuto incarichi  di  responsabilità nell'Italia post-fascista.
            Pure il  successo del  libro di  Valerio Horghese sulle imprese della X MAS  fino all'ar-
            mistizio, con otto ristampe dal  1950 al  1959, trascende i pregevoli contenuti ed ha
            valenza politica, perchè l'autore è presidente del  M.S.1.  dal  1952 al  1954.
                Dalla Liberazione fino al  1954 sono anche gli anni in cui la vedova del coman-
            dante  Pucci  Honcambi,  ucciso  barbaramente  nel  1944 dagli  ammutinati  del  MAS
            505,  si  batte  per  rintracciare  i colpevoli  e  poi  per  ottenere giustizia  in  numerosi
            processi  presso  i tribunali  militari  e civili; sebbene la stampa di  ogni  tendenza dia
            adeguato risalto a queste vicende giudiziarie e ancora nel  1958 venga intervistato
            a  Buenos Aires uno degli  assassini  di  cui  non si  è potuta ottenere l'estradizione, la
            battaglia della  vedova è condotta in  quasi  solitudine rispetto ad un  atteggiamento
            ufficiale che tende alla rimozione dalla memoria di  così  infausto avvenimento.
                 I:"affare 'Iì'izzino" ha un'interminabile coda che impegna la Marina fino ai  pri-
             mi  anni  Sessanta, anche se  col  tempo la  linea adottata è di  smorzare le  polemiche:
             azioni  in  difesa  della  Marina  da  parte  dell'ammiraglio  tedesco  Weicholcl  con  un
             opuscolo (23)  e articoli su  Settimana InC0111  Illustrata  nel  1955; da parte di  Trizzino
            articolo su  Il  Secolo  d'Italia  contro gli  ammiragli  nel  1956,  libro Settembre  Nero


                 (23)  E.  Wcichold,  La  Maril/a  italialla  iII  iiI/erra,  opinioni  di  un  ammiraglio  tedesco  -
             COII/lI1ell/o  alla  sentenza di assoluzi(iIle di 'lì'izzil1o,  Ed.  non indicato,  1955.
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