Page 239 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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NOTE  SUI  BILANCI  MILITARI  DELLA  REPUBBLICA
                             UNA  FONTE  TRASCURATA


                                                                 NICOLA  LABANCA



            Da  quando  la  storiografia  militare  italiana  si  è  rinnovata,  un'importante
        attenzione è stata rivolta alle  dimensioni  quantitative della spesa militare.
            Nelle  analisi  degli  storici  hanno  continuato  ad  echeggiare  le  contese  che
        erano state  della  politica militare.  Schematicamente,  due opinioni si  sono pre-
        sentate, apparentemente  inconciliabili.  Da  una parte c'è chi  ha  documentato e
        criticato l'elevatezza dei  bilanci  militari  italiani,  visti  come spese  improduttive
        o  di  interesse  settori  aie  e  non generale.  Dall'altra parte c'è stato chi  ha invece
        visto le  ricadute positive delle spese militari, e non è mancato chi si  sia ramma-
        ricato dell'insufficienza e della parzialità degli stanziamenti a favore delle forze
        armate.  L'esame  delle spese militari è entrato cosÌ anche nelle discussioni attor-
        no alle  cause  dell'industrializzazione italiana:  da un lato vi  è stato chi  ha visto
        in  quelle spese  una delle  cause  del  ritardo dello  sviluppo industriale italiano o
        quanto  meno  del  suo  carattere  "assistito"  e  distorto;  dall'altro  lato si  è  posto
        chi invece le  ha collocate al  centro ineludibile della via all'industrializzazione di
        un  Paese late corner.
            In  queste  rinnovate  contese  ora  divenute  storiografiche,  fra  spese  militari
        troppo alte  o troppo basse si  è spesso sorvolato su  un punto, o  su  una prospet-
        tiva,  che  pure la  questione dei  bilanci  militari  e della  loro spesa chiama in  cau-
        sa:  il  rapporto reciproco fra  poteri - fra  potere politico e potere militare, fra ci-
        vili  e militari.  Eppure a ben vedere parafrasando una nota affermazione, date le
        loro dimensioni e la loro qualità, le spese militari sono una cosa troppo seria per
        lasciarle  agli  storici  economici.  Esse  pongono,  in  altre  parole,  una  questione
        sommamente politica, anzi costituzionale.
            Gli studiosi che si sono occupati di storia dell'Italia liberale e del regime fa-
        scista  hanno  confermato  la  rilevanza  della  questione  delle  spese  militari.  Per
        quanto  invece  concerne  la  Repubblica  democratica,  gli  storici  (e  non  solo  gli
        storici militari) devono ancora lavorare.
            In  questa sede si  intende suggerire il  ricorso ad una fonte sin qui trascurata.
        Eppure  nonostante il  suo carattere aperto e di  consultazione relativamente fa-
        cile, gli annuali resoconti della Corte dei  Conti sul  bilancio dello Stato e le  sue
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