Page 242 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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"fascistizzare" le forze armate, Mussolini e il suo regime non intaccarono al fon-
do quella scelta di "non ingerenza" o quanto meno di assai limitato controllo nel
dominio dei militari. I:intervenuta cancellazione della libertà d'espressione, e di
conseguenza del controllo parlamentare, rese l'amministrazione militare, se possi-
bile, ancora più libera di gestire i fondi assegnatile dal regime. Indipendentemen-
te dalle dimensioni e dai tempi del riarmo fascista, temi su cui la storiografia ha
appuntato la propria attenzione, le modalità di spesa dell'amministrazione militare
continuarono quindi indisturbate.
f: regola generale di ogni organizzazione burocratica il mantenere una certa im-
permeabilità al controllo esterno e soprattutto a quello politico. Ed è intrinseco al-
la funzione militare cercare di limitare interferenze della dimensione politica e so-
prattutto di quella parlamentare. Ma le forme, specifiche alla storia dell'Italia uni-
ta, del ridotto controllo dei militari da parte dei civili (o in altre parole dell'ammi-
nistrazione militare da parte clegli organi di controllo contabile e politico) prodot-
tesi per il combinato disposto della scelta liberale e poi dell'esperienza fascista rap-
presentano un caso assai peculiare nella storia generale delle relazioni fra civili e mi-
litari nell'Europa, e nell'Occidente, contemporaneo. Peculiare, si ripete ancora una
volta, sia in termini quantitativi sia in quelli qualitativi.
Come e cosa cambiò con il postfascismo, cioè con la democrazia e la Repubblica?
Il problema repubblicano
Alle forze antifasciste e democratiche, dopo un ventennio fascista, la rile-
vanza del tema del controllo dci militari non dovette sfuggire. Ne sono prova
le prime discussioni in parlamento e in particolare quelle alla Costituente. Co-
m'è noto lo sbocco finale di tali discussioni, per quanto cii compromesso, die-
de origine al principio costituzionale sancito dal terzo comma dell'art. 52:
"L'ordinamento della Forze armate si informa allo spirito democratico della
Repubblica" .
Tradurre in termini concreti questo principio non era un'operazione facile
né soprattutto facilmente delimitabile. Il controllo parlamentare fu però sicura-
mente uno clci punti che i Costituenti ebbero in mente, quando pensavano allo
spirito democratico. La sola introduzione di questo "spirito" nello specifico del-
la questione delle spese militari avrebbe potuto anche rivoluzionare l'assetto pre-
cedente. A disposizione clelia classe di governo della Repubblica - oltre che al-
l'opinione pubblica, nella teoria democratica depositaria della funzione di 'cane
da guardia' degli interessi del Paese - stavano almeno tre poteri cii controllo.

