Page 27 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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LE FORZE ARMATE ITALIANE DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA GUERRA FREDDA
La prima nitida presa di posizione pubblica da parte americana, il momento in
cui le preoccupazioni degli Stati Uniti furono poste davanti al largo pubblico ita-
liano, insieme con la loro decisione di opporsi ad ogni ulteriore espansionismo so-
vietico, fu la traduzione, nel 1946, di un libro dell'ex vice segretario di stato Sum-
ner Welles dal titolo allarmante di Dove andiamo a finire? (22) eanno successivo
apparve in Italia, destandovi reazioni clamorose, il libro del segretario di stato del
presidente Truman, James F. Byrnes, Parole chiare (23), ove venivano posti di fron-
te all'opinione pubblica i dibattiti tra i diplomatici occidentali e quelli sovietici, da
cui emergeva la volontà sovietica di mantenere la spinta espansionista.
eItalia e la Francia apparivano chiaramente come i più probabili e più prossi-
mi obiettivi del Cremlino. Entranlbe avevano vasti e potenti partiti comunisti, i
quali erano diretti da personalità notoriamente devote alla politica di Stalin, seb-
bene solo le ricerche condotte oggi sugli archivi sovietici abbiano potuto mostrare
quanto gli orientamenti del leader comllI1ista italiano dipendessero dalle direttive
di Mosca (24). Ciò sebbene per il momento la diretta minaccia sovietica si esercitasse
piuttosto sui paesi del Medio e Vicino Oriente: Grecia, Turchia, Iran (25).
D'altro canto, oggi sappiamo che il formale scioglimento, nel marzo del 1943,
del Comintern, era stato annunciato solo per gettare fumo negli occhi agli occiden-
tale e che il controllo dei partiti comunisti era rimasto saldamente in mano ad un
nuovo organismo diretto dalle stesse persone: il "Dipartimento di politica estera
del Comitato Centrale del Partito comunista sovietico" (26).
Certo in Italia la crescente tensione tra Oriente e Occidente si avvertiva, si di-
rebbe quasi, nell'aria; già aveva destato enorme sensazione il discorso che l'ex Pri-
mo ministro britannico, sir Winston Churchill, aveva pronunciato a Fulton, Mis-
souri, il 5 marzo 1946 alla presenza del presidente Truman e che aveva icastica-
mente denunciato la "cortina di ferro" che era calata sull'Europa centro-orientale,
"da Danzica a Trieste" (27).
La reazione iniziale delle potenze occidentali sembrò ignorare l'Italia; già nel
luglio 1948 si erano iniziati a Washington i dibattiti che condussero nell'aprile
(22) Traduzionc italiana, Milano 1946, di: Where are we heading? Ncw York, 1946.
(23) 1i'aduzionc italiana, Milano 1947, di Speaking Frankly, Ncw York, 1947.
(24) Elena Aga Rossi, Vieto l' Zaslavsky, Togliatti e Stalin - Il PCI e la politica estera staliniana
negli Archivi di Mosca, Bologna, Il Mulino, 1997.
(25) Bruce R. Kuniholm, The Origins of the Cold War in the Near East; Creat powers
Conf/ict and Diplomacy in Iran, Turkey and Creece, Princcton, N], Princeton U. Press, 1980.
(26) R.e. Tuckct', "Thc Cold War in Stalin's Time" ... cit., p. 274.
(27) J. L. Gaddis, The Ullited States alld the Origins of the Cold War, cit., p. 307.