Page 26 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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-                                                            RAIMONDO  LURAGHI





               Ma nell'immenso quadro della politica mondiale i problemi dell'Italia appa-
            rivano  sempre  più  dipendenti dai  gravi  eventi  che su tale teatro si  svolgevano,
            prima di tutto  la rottura storica tra i Grandi Alleati che avevano vinto la Secon-
            da guerra mondiale in Europa (Stati  Uniti  e  Gran  Bretagna da un  lato,  Unione
            Sovietica dall'altro)  e  che  andava  diventando sempre  più  irreparabile:  da  essa
            cominciava a sorgere il  fantasma della guerra fredda.
               Si è dovuti arrivare alla svolta dell'anno 1989, con la crisi, poi seguita dal crol-
            lo, del regime sovietico perché infine emergesse la verità sulle origini della guerra
            fredda:  prima si era stati ridotti a faticose ricostruzioni su indizi indiretti, quando
            non addirittura a supposizioni, talché, ancora nel 1967, uno storico americano il-
            lustre di  parte democratica, Arthur M. Schlesinger,  jr:, doveva scrivere:  "Nessu-
            no, ovviamente, può sapere che cosa realmente passava nelle menti dei capi sovie-
            tici. Gli archivi del Cremlino sono ermeticamente chiusi; dei principali protagoni-
            sti solo  Molotov sopravvive ed egli  non ha  ancora mostrato il  minimo desiderio
            di collaborare con il programma di storia orale della Columbia University" (18).
               La caduta del regime sovietico consentì infine di vederci chiaro. Lo stesso Mo-
            lotov, pur non mostrando la minima intenzione di collaborare con gli storici occi-
            dentali, consentì però ad un amico, Feliks Chuyev, di pubblicare in volume il testo
            delle sue confidenze (19);  seguì  l'apertura degli archivi ex sovietici che, pur essen-
            do parziale, rivelò una enorme quantità di documenti, tale da gettare luce sulle ve-
            re cause della guerra fredda:  essa "fu generata fondamentalmente  dal processo di
            espansione imperiale mediante cui Mosca installò degli stati clienti, controllati dal
            governo sovietico e chiamati inizialmente democrazie popolari in paesi dell'Euro-
            pa centro-orientale e dei Balcani" (20).  Il presidente Roosevelt, pur essendo profon-
            damente preoccupato dall'atteggiamento sovietico (specialmente per quanto si  ri-
            feriva alla Polonia), aveva tuttavia tenuto presente il fatto che durante il Novecen-
            to la Russia era stata invasa due volte  da eserciti  provenienti da quei  paesi  e che
            quindi  occorreva una  certa  comprensione  per  le  esigenze  sovietiche  di  sicurezza.
            Tuttavia è certo che se Roosevelt non fosse morto prima della fine del Secondo con-
            flitto mondiale, l'urto con i sovietici sarebbe avvenuto già sotto la sua presidenza (21).



               (18)  L'articolo di Schlesinger fu  pubblicato originariamente nella rivista Foreign Affairs.
               (19)  Il volume, pubblicato in russo nel 1991, apparve tre anni più tardi in traduzione inglese:
            MolotolJ remembers. Inside the Kremlin Politics, a cura di Albert Resis, Chicago, 1993.
               (20)  Robert C. Tucker,  "The Cold War  in Stalin's time. What the  new sources reveal",  in:
            "Diplomatic History", voI.  21, n° 2 Spring 1997, p.  173 sgg.
               (21)  James  McGregor  Burns,  RooselJelt,  1940-1945.  The  Soldier  of Freedom,  New York,
            HBJ,1970.
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