Page 288 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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La partecipazione a tali missioni necessitava di strumenti proiettabili, flessibili,
sostenibili e interamente professionali, rischierabili e spendibili per gli interessi
della Nazione e della comunità internazionale in Teatri operativi anche remoti,
e in tale direzione la Difesa ha condotto e sta tuttora conducendo i suoi sforzi
per la loro necessaria trasformazione.
Infine, l'attentato alle torri gemelle di New York, che ha portato alla luce,
ma non per questo non nota, la nefasta realtà del fenomeno del terrorismo in-
ternazionale e dei suoi metodi di lotta non ortodossi, ha chiamato tutti i Paesi,
che condividono gli stessi valori di libertà, di democrazia e di tutela della vita,
ad una nuova e più profonda analisi della situazione, per unirsi in un'alleanza,
ancora più vasta e determinata di quelle definite precedentemente, per lottare
concretamente tale ambiguo e pericoloso fenomeno.
In tale susseguirsi repentino di eventi, è maturato pertanto il nuovo libro
bianco della Difesa 2002, il quale inoltre poggia le sue radici sulle molteplici azio-
ni intraprese dai governi succedutesi precedentemente, che hanno portato avanti
il riadeguamento del sistema difesa nel solco tracciato anche dal libro Spadolini.
In tutto questo tempo, è stato possibile apprezzare, da parte delle autorità politi-
che, l'approccio sempre più "tecnico" riservato alle problematiche del Dicastero,
tendente alla definizione del prodotto "sicurezza", nel più ampio contesto delle
possibilità di bilancio esprimibili dal Paese.
Le serie storiche del bilancio della Difesa
Cindice della spesa per la Difesa, raffrontato al reddito nazionale, si è attestato
dal 1943 al 1985 mediamente al 2,5% del PIL.
Negli anni Settanta-Ottanta, l'Italia si trovava al 12° posto tra i quattordici
Paesi della NATO ed era sensibilmente distanziata dalla media statistica riferita
all'insieme delle Nazioni europee.
Nel libro bianco della difesa del 1985, si evince che esaurite ormai da alcuni an-
ni le fornitlll'e statunitensi a titolo gratuito, si era venuto a determinare un progres-
sivo decadimento dello strumento militare, a seguito dell'inadeguato processo di am-
modernamento dei mezzi e dei sistemi d'arma, dovuto alla scarsità delle risorse rese
disponibili. La gravità della situazione indusse ad avviare, nel 1975, quel processo di
ristl'l1tturazione delle Forze Armate visto in una logica di riduzione quantitativa e di
recupero d'efficienza. La riduzione quantitativa delle componenti operative sarebbe
dovuta essere compensata da un miglioramento qualitativo, ottenuto mediante l'ac-
quisizione di nuovi mezzi tecnologicamente aggiornati, idonei quindi a conferire
maggiore efficienza e credibilità allo strumento militare.