Page 33 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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LA CITTÀ DI BOLOGNA E LE FORZE ARMATE
DOMENICO MARCOZZI
L'Emilia Romagna è terra di forti passioni politiche, vissute intensamente
da tutte le classi sociali e con decisa militanza ed impegno nell'ambito di tutti i
partiti politici.
NOl1 per nulla, emiliani romagnoli, erano Mussolini, Balbo, Grandi, ma anche
Nenni, poi figure di spicco per i comunisti con l'icona Nilde lotti.
Il nucleo più solido del Partito Repubblicano è sempre stato nell'area di Ra-
venna (ricordiamo il Segretario Nazionale Oddo Biasini) e la stessa Democrazia
Cristiana ha avuto in questa terra personaggi di rilievo da Zaccagnini a Medici a
Ruffilli (ucciso dalle Brigate Rosse).
lhdizione che continua con leaders attuali come Romano Prodi, Gianfranco Fini,
Pierferdinando Casini, filippo Berselli, Enrico Boselli, tanto per citarne qualcuno.
Dunque in una terra impregnata di politica, i militari hanno costituito più che
altrove una categoria a parte e, per loro tradizione, non erano neanche permea bili
a coinvolginlenti nel settore.
Le forze Armate presenti sul territorio sono sempre state rispettate ma in gene-
re ignorate, anche perché aldilà dei tanti leader di diversi partiti, la Regione (ed il suo
Capoluogo) dalla fine della guerra è sempre stata decisamente rossa ed i militari
buoni, per decisione superiore non erano quelli italiani che, inoltre come vedremo,
furono poi schierati con il blocco occidentale, ma gli altri, quelli che militavano
sotto un'altra bandiera, che era facile riconoscere perché aveva un solo colore.
Nel 1944-45, con le forze angloamericane che combattevano per superare la
"Linea Gotica" (che come noto si stendeva da Cattolica a La Spezia), agivano an-
che i soldati italiani dei Gruppi di Combattimento "Cremona", "Friuli", Legnano",
"Folgore", "Mantova" dci Corpo Italiano di Liberazione, ma in questa regione, del
loro contributo si è sempre parlato poco.
Sulla Porta Mazzini o di Strada Maggiore che corrisponde all'ingresso a Bolo-
gna dalla Via Emilia per provenienze da Rimini, a cura del sindaco Renato Zan-
gheri è stata posta una lapide che riporta l'attestazione di un suo predecessore il
sindaco Giuseppe Dozza.