Page 179 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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san martino 1859: analisi di una battaGlia 179
San Martino 1859. Analisi di una battaglia
Dott. Giovanni Cerino-Badone
Rataplan! Tamburo io sento
che mi chiama alla bandiera.
oh che gioia, oh che contento,
io vado a guerreggiar.
rataplan! Non ho paura
delle bombe e dei cannoni:
io vado alla ventura,
sarà poi quel che sarà.
La Bella Gigogin
san martino neLL’immaginario coLLettivo e neLLo scenario
storiografico
ungo l’autostrada per Venezia dopo Brescia il terreno inizia a farsi
L ondulato. I rilievi sono dolci, i fianchi delle colline ben curati, coperti di
vigne e colture. Sulla sinistra, verso nord, incominciamo anche a scorgere la
superficie del Lago di Garda. Improvvisamente, dopo un dosso, compaiono i
72 metri della Torre di San Martino. La costruzione domina il territorio cir-
costante e riporta immediatamente alla memoria la Battaglia di San Martino,
combattuta il 24 giugno 1859.
San Martino. Questo nome si ritrova oggi nella toponomastica di molte
città e centri abitati italiani. In Piemonte, poi, in molte chiese e santuari tro-
viamo numerosi ex-voto, testimonianza di devozione di chi ritornò da quella
battaglia e si sentì in dovere di ringraziare l’Altissimo per lo scampato perico-
lo. San Martino, con Vittorio Veneto combattuta 59 anni dopo, è la Battaglia
per antonomasia dell’esercito italiano. Fu l’ultima battaglia dell’esercito del
Regno di Sardegna, il solido ceppo sul quale fu innestata la nuova struttura del
nuovo esercito del Regno d’Italia. Le truppe sarde erano rimaste padrone del
campo di battaglia. La giornata fu percepita come un grande successo ottenu-
to contro un corpo d’armata austriaco, l’ottavo, che era stato a suo tempo al
comando del maresciallo Radetzky, dieci anni dopo il disastro di Novara.
Prima ancora che di un’analisi tecnica dello scontro, costato ben 4.705