Page 119 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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NapoleoNe III e l’ItalIa dall’IdealIsmo al RealIsmo polItIco        119


               come  ne ha sfortunatamente l’abitudine,
               rifiuta d’essere l’iniziatore  del movi-
               mento e si contenta d’adottare un
               atteggiamento di seguace. Si adatta
               agli avvenimenti.  Anche qui il
               cambiamento radicale della poli-
               tica della Francia fu annunciato,
               ancora  una  volta  in  maniera
               indiretta, con la pubblicazione,
               il 22 dicembre, d’un opuscolo,
               Le Pape et le Congrès, firmato
               dal direttore  della  Stamperia
               imperiale    -   l’Imprimerie
               impériale - La Guéronnière, ma
               di  cui  ognuno  sapeva  che  era
               stato  dettato  dall’Imperatore e
               del quale egli dichiarerà  imme-
               diatamente di condividere le idee.
               L’idea generale  dell’opuscolo  è di
               suggerire al Papa di rinunciare volon-
               tariamente alla maggior parte dei suoi
               Stati e vi si trova la celebre, e rimarche-
               vole per la sua ipocrisia, frase: «Più il terri-
               torio sarà piccolo, più il sovrano sarà grande».             Felice orsini
               L’opuscolo, che Cavour qualificherà «opuscolo
               immortale» significava che la Francia non si sareb-
               be opposta all’annessione della  Toscana, né a quella dei Ducati e delle
               Legazioni pontificie. La lettera del 31 dicembre indirizzata da Napoleone III
               al Papa confermò questo nuovo orientamento politico: suggeriva a quest’ul-
               timo «di fare il sacrificio delle provincie rivoltatesi e di affidarle a Vittorio
               Emanuele».  Si conosce la risposta dell’interessato,  che dichiarò  pubblica-
               mente che «l’imperatore non è che un mentitore e un furbo». Napoleone III
               dimise Walewski dalle sue funzioni di ministro degli Affari Esteri il 4 genna-
               io 1860 e lo rimpiazzò  con  Thouvenel,  favorevole  alla  riunificazione.  Il
               Congresso internazionale che l’Imperatore aveva desiderato di convocare in
               luglio e per il quale gli inviti erano già stati mandati da  Walewski il 21
               novembre 1859 non aveva più ragion d’essere.
                  Cavour, tornato  alla  presidenza  del  Consiglio  il  30 gennaio  1860, fece
               organizzare  delle elezioni  negli Stati che voleva riunire al Piemonte e, in
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