Page 141 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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L’AustriA e L’unificAzione itALiAnA 141
così facile per le truppe piemonte-
si conquistare la zona orientale
dello Stato Pontificio e riuscire ad
assicurare la loro posizione al sud.
Nel novembre del 1860 Bologna,
Ferrara, l’Umbria, le Marche,
Benevento e Pontecorvo furono
annesse, spianando così la via
all’unificazione del regno d’Italia.
Lo stato Pontificio era ormai ridot-
to alla sola zona del Lazio circo-
stante Roma. Per quanto riguarda
la politica estera dell’Austria, essa
non ebbe semplicemente alcuna
possibilità strategica di influire
sulla situazione militare e politica
della penisola italiana nei due anni
seguenti.
Di conseguenza, la creazione
del regno d’Italia (senza la provin-
cia di Venezia, rimasta sotto il
dominio austriaco fino alla fine Francesco Giuseppe imperatore d’Austria
del 1866, e senza Roma) proseguì (dipinto da Franz Xaver Winterhalter)
senza alcuna reale ingerenza o
interferenza da parte dell’Austria, dove il Ministro degli Esteri Johann
Bernhard von Rechberg cercò di restituire al paese una posizione di premi-
nenza in Europa fino al 1864, missione in cui fallì anche il suo successore,
Conte Alexander Mensdorff-Pouilly.
Il 19 febbraio 1861 il giornale liberale austriaco “Die Presse” scrisse:
“L’Italia è unita.”
Il successore di Carlo Alberto (che si era adoperato tutta la vita per l’uni-
tà d’Italia) godette di grande fortuna nel realizzare i più alti obiettivi come
principe italiano, obiettivi che fino ai nostri giorni erano stati considerati il
sogno assurdo di un uomo ambizioso.
Vittorio Emanuele fu il suo successore. La convocazione del Parlamento a
Torino vide la partecipazione dei rappresentanti eletti in tutta Italia, dal
Mincio alla punta estrema della Sicilia, ad esclusione di Roma e dell’area
circostante, e fu la prima manifestazione dell’Unità d’Italia, la cui importanza
non può essere negata da nessuno.