Page 142 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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142           Il RIsoRgImento e l’euRopa. attoRI e pRotagonIstI dell’unItà d’ItalIa.


               Tutto ciò che è stato detto sulla difficoltà di saldare insieme  – nonostante
            il provincialismo, le differenze di mentalità dei vari gruppi regionali della
            popolazione e la mancanza di omogeneità espressa anche dai diversi dialetti
            della penisola- in uno stato comune era solo una questione di tempo ed ammi-
            nistrativa. Da allora in poi, salvo l’attuazione di una politica che mettesse a
            rischio i risultati di tali sviluppi, dopo l’entrata in carica del primo Parlamento
            Italiano, si poté affermare che l’Italia aveva dato luogo alla costituzione di un
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            nuovo Stato.
               La morte di Cavour, avvenuta il 6 giugno del 1861, rafforzò temporanea-
            mente l’influenza francese sulla penisola italiana.
               La posizione politica dell’Austria tra il 1861 ed il 1866 fu contrassegnata
            dall’emergente rivalità con il regno di Prussia, che era stato suo alleato duran-
            te la campagna contro la Danimarca  in base al  principio  dell’Unione
            Germanica,  combattuta  per evitare  l’annessione dei ducati unificati  di
            Schleswig ed Holstein al Regno danese. Due anni più tardi l’Austria avrebbe
            combattuto un’altra guerra contro la Prussia, con gravissime conseguenze. 5
               Il problema interno più importante dell’Impero Asburgico in Austria era
            costituito  dalla brusca fine del regime neo-assolutista, dall’indispensabile
            elaborazione di una moderna costituzione e della riconciliazione con l’Un-
            gheria che, dopo la sconfitta delle forze rivoluzionarie nel 1949 e l’esecuzio-
            ne di alcuni dei suoi leader più importanti, era rimasta ostile all’Austria.
               La Corte Imperiale (Kaiserhaus) cercò di placare la situazione con la pro-
            messa di riforme politiche, espressa con l’Editto di Laxenburg del 15 luglio
            1859. Quasi un anno dopo, il 17 giugno 1860,  fu concessa all’ implume par-
            lamento austriaco (il Reichsrat) un’autonomia finanziaria allargata. Ciò non
            fu però sufficiente per calmare gli strati liberali della borghesi aLa borghesia
            non si fece convincere neanche dall’”Oktober Diplom” del 20 ottobre 1860
            perché  esso gli  concedeva  solo una minima  partecipazione  ai  parlamenti
            regionali. Solo l’eguaglianza dei cittadini di sesso maschile davanti ai tribu-
            nali, la questione delle tasse e del servizio militare costituirono un vero pro-
            gresso sostanziale.
               Solo la “Februar Patent” del 26 febbraio 1861, opera di Anton Ritter von
            Schmerling, ex presidente della Corte Suprema di vienna ed in quel momen-
            to  vero “Ministerprasident” (l’Arciduca  Rainer,  un membro  liberale  della




            4  Tradotto dal tedesco dall’autore.
            5  Jürgen Angelow, Von Wien nach Königgrätz. Die Sicherheitspolitik des Deutscen Bundes
               im europäischen Gleichgewicht 1815-1866. p.198-206
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