Page 144 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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            nomica e problemi sociali che ridussero pesantemente la libertà d’azione e le
            possibilità di scelta del governo austriaco. Nonostante tali problemi, alcuni
            progressi furono compiuti,  specialmente  nel  settore  ferroviario,  tecnico  e
            scientifico.
               Un ulteriore problema era rappresentato dalla necessaria e ormai tardiva
            riforma delle forze armate.
               Dopo la sconfitta del 1859 i problemi di  reclutamento. addestramento ed
            equipaggiamento dell’esercito erano drammatici.
               Senza dubbio non ci furono miglioramenti sostanziali dal punto di vista
            sociale per gli ufficiali, quindi molti di coloro, nei ranghi inferiori,  che non
            provenivano dalla nobiltà furono ridotti in povertà, fino a  soffrire la fame,
            dopo la sconfitta del 1859. Anche la situazione dei sottufficiale  e dei soldati-
            per questi ultimi la ferma stabilita ad otto anni si ridusse a tre a causa dei tagli
            al bilancio- non era rosea.
               Il 1 febbraio 1860, al fine di costituire un esercito moderno, i 62 reggimen-
            ti di fanteria di linea con  quattro battaglioni da campo furono trasformati in
            80 reggimenti con tre battaglioni ciascuno.
               Dopo il 1851 si ebbero così 80 reggimenti di fanteria di linea e 14 reggi-
            menti delle province di confine, dai Balcani occidentali, sulle rive del Drau,
            del Seve, del Danubio e dell’Una (quattro reggimenti erano stati trasformati
            in reggimenti di fanteria di linea ed erano stati contrassegnati con i numeri,
            rimasti vacanti, 5, 6, 46 e 50; il 55 fu utilizzato per rinumerare  il 63° reggi-
            mento di fanteria)
                Per quanto riguarda la cavalleria, due reggimenti di dragoni furono sciol-
            ti e quattro trasformati in reggimenti di corazzieri. Restavano quindi solo due
            reggimenti di dragoni, riclassificati come “Cavalleria leggera tedesca”.
               Furono sottoposti a riforma anche gli 8, ormai 12, reggimenti di artiglieria,
            ognuno con 10 batterie composte da 8 fucilieri, ed i reparti tecnici; questi
            cambiamenti però, come gli altri, si rivelarono insufficienti durante le succes-
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            sive guerre per un combattimento efficace.
               Nonostante  nel  1862  si fosse conclusa  con  successo la  creazione  del
            Ministero della Marina Austriaca nel 1862, questo fu smantellato già nel 1865
            poiché le attività della marina mercantile erano incompatibili con un ministe-
            ro militare.
               La Marina Militare Austriaca aveva compiuto notevoli progressi sotto il




            8  Adam Wandruszka and Peter Urbanitsch (Hg.) , Die Habsburgermonarchie. Band V. Die
               bewaffnte Macht. p. 181 -234.
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