Page 291 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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Volturno 1860. l’ultima battaglia 291
il piano operativo borbonico per la battaglia del Volturno. Si nota subito la dispersione delle
forze in due grandi e distanziate masse di manovra, a loro volte suddivise in un secondo
momento. Nonostante la forza numerica, circa 28.000 uomini, le forze del maresciallo Ritucci
risultarono deboli ovunque e, di fatto, non riuscirono mai a sfondare il fronte avversario, ma
solo a farlo retrocedere.
I rapporti forza globali in questo caso non erano certo a vantaggio dell’at-
taccante. Già le dottrine di impiego settecentesche prevedevano per la riusci-
ta di un assalto una proporzione favorevole all’attaccante nella misura di 7:1.
In caso di cifre inferiori e un avversario determinato a resistere la vittoria era
tutt’altro che scontata . In questo caso non solo la proporzione tra attacco e
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difesa era quasi alla pari, ma in alcuni settori del fronte era addirittura a sfa-
vore delle forze borboniche, come avvenne a San Maria e a Maddaloni e,
nelle fasi finali del combattimento, anche a Sant’Angelo.
Garibaldi si attendeva un attacco e aveva già intuito quale sarebbero state
le principali direttrici dell’offensiva borbonica. Gli studi di Giulio di Lorenzo
41 1706 Le Aquile e i Gigli, a cura di G. Cerino Badone, Torino 2007, pp. 142-143.