Page 303 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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Volturno 1860. l’ultima battaglia                                  303





































               Veduta area dei ruderi di Castel Morrone. Un proverbio medievale diceva che “un castello mezzo
               distrutto è un castello mezzo costruito”. In effetti senza il supporto dell’artiglieria, rimasta al
               traino presso la colonna di Ruiz, per Nicoletti non era un’operazione semplice occupare la strut-
               tura che funzionava da ottimo trinceramento per gli uomini di Bronzetti. Furono necessarie quattro
               ore di combattimento per annientare il reparto garibaldino.


               Reggimento  di Linea  e alcune  compagnie  del 2° e del 4° Reggimento  di
               Linea, mentre col resto della brigata, proseguiva per l’Annunziata in direzio-
               ne di Caserta.
                  Le truppe del tenente colonnello Nicoletti, circa 1.500 uomini, scacciaro-
               no i garibaldini da Limatola. Davanti alla colonna nemica che avanzava le
               poche truppe garibaldine presenti a disposizione della difesa potevano fare
               ben poco. Le unità iniziarono a rompere il contatto e a guadagnare le colline
               poste a sud o a ovest della strada. Solo le truppe del 1° Battaglione Bersaglieri
               di Bronzetti non riuscirono a ritirarsi verso sudovest e si trincerò nelle rovine
               di un castello posto su una collina a 492 metri di quota sopra il villaggio di
               Morrone. A differenza delle Termopili, la collina del castello non solo non
               sbarra la strada, ma è perfettamente aggirabile verso sud e i difensori, trince-
               rati tra i ruderi di un castello medievale, con le proprie armi individuali non
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