Page 324 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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                                                 senza rivoluzione popolare...” . Il
                                                                               5
                                                 sovrano Carlo Alberto  lo aveva scel-
                                                 to al momento della  Restaurazione,
                                                 quale primo ministro, allo scopo di
                                                 sottolineare  la sua opposizione  ad
                                                 ogni tendenza liberale, avendo costui
                                                 enunciato,  fin dal 1814, la propria
                                                 ideologia  in  favore  della  monarchia
                                                 assoluta di un re ‘per grazia di Dio’
                                                 nella quale la ‘volontà della nazione’
                                                 non aveva alcun diritto né di essere
                                                 richiesta, né di essere accettata.
                                                 Tuttavia, agli  albori del periodo
                                                 delle riforme (1848),  l’incerto sovra-
                                                 no, Carlo Alberto, avendo ben pre-
                                                 sente la sua posizione di intransigen-
                                                 te conservatore, lo aveva privato del
            suo incarico  non essendo certamente  egli  in  armonia con  i  tempi  nuovi
            dell’era dello Statuto e dei suffragi popolari all’avvento al trono di Vittorio
            Emanuele II. Diventato deputato, egli ribadì la sua posizione oltranzistica,
            mettendo addirittura in ridicolo la stessa ideologia nazionale dell’Italia ed il
            principio del ricorso alla cosiddetta opinione pubblica: “L’opinione pubblica
            è una chimera, è uno di quei tanti spauracchi...L’opinione pubblica è come un
            torrente senza sponde...Se l’opinione pubblica s’abbandona alla sfrenatezza
            delle passioni diverrà efferata...Ed è tiranna coi deboli e li travolge nei suoi
            capricci...è una larva cui si ha l’arte di dar corpo con altisonanti parole e col
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            suono di mille trombe” . Anche il ricorso ai vari plebisciti non trovava alcuna
            giustificazione  in quanto “quando mai il senno fu proprietà del maggior
            numero?”.
               Lungi  dal prestar fede alle consultazioni  popolari,  egli ribadiva  la  sua
            totale opposizione a questo ricorso in quanto in definitiva: “la sorte dei popo-
            li non risiede nelle mani degli uomini, bensì in quelle di Dio”. E naturalmen-
            te si dichiarò subito contro il progettato completamento del Risorgimento con
            lo spostamento della capitale a Firenze, e a Roma contro la volontà del papa:




            5  Antonio Gramsci, Il Risorgimento, Torino, Einaudi, 1949, p. 144.
            6  Clemente Solaro della Margarita, Avvedimenti politici, Torino, Speirani, 1853, p. 153.
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