Page 80 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
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80 L’ItaLIa 1945-1955, La rIcostruzIone deL Paese e Le Forze armate
- Ufficio di Livorno, con giurisdizione dalle Foci del Magra a Piombino inclusa,
compresa l’isola d’Elba;
- Ufficio di Civitavecchia, con giurisdizione da Piombino esclusa a Terracina
inclusa;
- Ufficio di Napoli, con giurisdizione da Terracina esclusa a Sant’Eufemia inclu-
sa;
- Ufficio di Messina, con giurisdizione da Sant’Eufemia esclusa a Punta Sti-
lo esclusa, nonché la parte orientale della Sicilia da Milazzo inclusa a Licata
esclusa;
- Ufficio di Palermo, con giurisdizione sulla parte occidentale della Sicilia da
milazzo esclusa a Licata inclusa;
- Ufficio di Taranto, con giurisdizione da Punta Stilo inclusa a Gallipoli inclusa;
- Ufficio di Bari, con giurisdizione da Gallipoli esclusa a Pescara inclusa;
- Ufficio di Ancona, con giurisdizione da Pescara esclusa a Porto Corsini inclu-
sa;
- Ufficio di Venezia, con giurisdizione da Porto Corsini esclusa alle Foci dell’I-
sonzo incluse;
- Ufficio di Trieste, con giurisdizione dalle Foci dell’Isonzo escluse al confine.
Ogni Ufficio disponeva di una Sezione Ricuperi nei porti ove fosse necessario.
Caso a parte fu la Sardegna, in quanto il locale Ufficio Ricuperi fu sciolto già nel
gennaio 1945.
L’opera di bonifica e rimessa in efficienza dei porti fu particolarmente impor-
tante in tre di essi: Genova, La Spezia e Trieste. Questi tre porti, infatti, furono gli
ultimi ad essere liberati dalla Forze Alleate ed il loro ripristino fu essenziale per la
ripresa economica del Nord Italia e, con esso, dell’intera Nazione. Ognuno ebbe
le sue peculiarità.
a. Genova
Genova, principale porto italiano, fu liberata il 27 aprile 1945. Sottoposta a pe-
santi bombardamenti Alleati ed alle devastazioni provocate dai Tedeschi in ritirata,
quando il 29 aprile 1945 le prime navi britanniche arrivarono davanti alla città
trovarono il porto chiuso e ingombro di una quantità incredibile di relitti: circa 100
unità militari, 230 navi mercantili e 600 tra chiatte e pontoni. L’entrata di ponente
del porto era stata completamente ostruita già nel 1944, mentre quella di levante lo
fu solo parzialmente, avendovi mantenuto i Tedeschi un varco molto stretto e, pro-
prio per questo, molto più controllabile. Poco prima della fine delle ostilità, infine,
furono disseminate dai Tedeschi all’interno del porto più di 100 mine.
I primi interventi furono curati dai Britannici, che procedettero ad una prima
bonifica con i dragamine e ad un sommario sgombero di alcune banchine, soprat-