Page 31 - Le Operazioni Interforze e Multinazionali nella Storia Militare - ACTA Tomo I
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Intervento d’apertura del XXXIX Congresso CIHM
On. Piero FASSInO
Sindaco di Torino
razie prima di tutto Signor Ministro, siamo molto lieti di accoglierla, grazie ai rap-
Gpresentanti dei trentacinque Paesi che sono confluiti qui oggi nella nostra città per
affrontare temi di così grande rilievo, e naturalmente un ringraziamento alle autorità
militari che hanno voluto e ci hanno proposto di ospitare il Convegno che abbiamo na-
turalmente ben volentieri accolto. Grazie all’Ammiraglio Binelli Mantelli, al Generale
Graziani, al Generale De Giorgi, al Colonnello Paesano, che è risultato il motore di
questo Convegno, così come un grazie e benvenuto al Professor Kamphuis e un ringra-
ziamento naturalmente alla Camera di Commercio che ospita il Convegno.
Siamo naturalmente molto lieti di ospitarvi, per più ragioni. La prima ragione
è che Torino è una città di forti tradizioni militari, è una città che ha contribuito in
ogni passaggio della storia del Paese alla vita e al successo delle Forze Armate del
nostro Paese, è una città che ancora oggi è sede di istituzioni militari importanti, non
soltanto importanti strutture e formazioni operative, ma anche di un’importante Scuola
d’Applicazione d’Arma che rappresenta una delle eccellenze nella formazione militare
del nostro Paese. E siamo lieti di ospitarvi perché Torino è una città aperta alla dimensione
internazionale, qui ha sede un importante campus delle Nazioni Unite, di formazione,
qui ha sede l’Istituto Europeo di Formazione per i Paesi non membri, qui hanno sede
istituti di ricerca, universitari e parauniversitari, e tutti operano in una rete di relazioni
internazionali molto ampia. Questa è una città nella quale ben quarantasette Paesi hanno
ritenuto di dover aprire un consolato come sede diplomatica di rappresentanza, e la
seconda provincia per esportazione del nostro Paese, è una città aperta al mondo che
sempre di più deriva dalla dimensione internazionale un nuovo profilo. Voi siete in una
Torino che storicamente è stata una grande città industriale: per oltre un secolo noi
siamo stati una città manifatturiera, una città produttiva, una città industriale, qualcosa
di più, una vera e propria città-fabbrica, e negli ultimi dieci anni, come ha ricordato il
Presidente Barberis, questa città ha conosciuto una straordinaria trasformazione, senza
smarrire le radici della sua identità industriale, però è diventata sempre di più una grande
città universitaria, una città che dedica molte risolse all’innovazione, alla ricerca, alla
tecnologia, una capitale di cultura, una città che si apre sempre di più ad una dimensione
di relazione di scambi internazionali, al punto di aver trasformato questa città anche
in una destinazione turistica. Dico tutto questo perché per chi ha visitato Torino sarà
una sorpresa vedere come la città è cambiata, e per chi non l’ha mai visitata e si porta
dietro l’immagine di una città storica industriale sarà una sorpresa scoprire una città
molto più ampia e molto più ricca. Il tema che è al centro di questo vostro XXXIX
Congresso è un tema di enorme rilievo: non si tratta soltanto di condurre una riflessione
storica che pure è importante, ma una riflessione storica che sia capace di illuminare il
presente. L’agenda politica internazionale in queste ore sta discutendo come affrontare