Page 36 - Le Operazioni Interforze e Multinazionali nella Storia Militare - ACTA Tomo I
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36 XXXIX Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm
Dalla fine del confronto bipolare, questa maturazione interforze e multinazionale
ha trovato una perfetta sintesi nelle missioni militari e da qui la stringente necessità di
assicurare nel tempo la massima interoperabilità delle forze operative su entrambi questi
piani: Joint e Combined, come si dice.
Oggi è universalmente riconosciuto che la sicurezza e la stabilità internazionali sono
le precondizioni indispensabili per lo sviluppo sociale ed economico.
Il concetto di sicurezza significa molto più della semplice “assenza di conflitti” e
poggia piuttosto sullo sviluppo di forme di cooperazione e di mutua confidenza, par-
tendo dalla reciproca comprensione fra culture, società, religioni e quindi anche delle
rispettive realtà storiche.
Un aspetto questo che travalica gli stessi concetti Joint e Combined per un approccio
davvero comprehensive in contesti multidisciplinari ed interagenzia.
Ecco che le Forze Armate, pur continuando a rappresentare la garanzia ultima della
libertà e dell’indipendenza dello Stato, sono divenute oggi un efficace strumento di pace
e di stabilità, garanti dei valori primari della convivenza tra i popoli e delle condizioni
necessarie all’ordinato sviluppo sociale ed economico.
Ma la sicurezza internazionale, in un mondo sempre più globalizzato, è anche ga-
ranzia sicurezza e stabilità interna: una sorta di “protezione avanzata” a tutela degli
interessi nazionali.
Tutto questo, ovviamente, ci chiama a precise responsabilità:
- prima di tutto il costo della libertà, che per noi è rappresentato dai 169 caduti in 28
diverse missioni dal dopo guerra ad oggi;
- e ancora la necessità di non eludere e non deludere il proprio ruolo internazionale
perché ciascuno deve fare la sua parte e come ha sottolineato Lei Signor Ministro
“nel mondo di oggi, né l’Italia, né alcun altro Paese è in grado di far fronte, in auto-
nomia, all’intero spettro di rischi e minacce”;
- ciò comporta un ulteriore impulso al processo di integrazione multinazionale, inter-
forze ed interagenzia degli strumenti di difesa nazionali, in termini di massima inte-
roperabilità e secondo criteri di complementarietà coerenti al livello di integrazione
e condivisione politica raggiunto in ambito multinazionale, un aspetto questo che
implica necessariamente la rinuncia ad alcune sovranità nazionali;
- è il caso della NATO, ma anche, lo auspichiamo vivamente, dell’Unione Europea.
Concludo dunque ringraziando i conferenzieri, le Istituzioni, il mondo accademico
e universitario, le componenti dell’imprenditoria e del commercio, le associazioni cul-
turali e storiche che hanno contribuito a rendere questo appuntamento un’ennesima
proficua occasione di crescita reciproca.
39 edizioni – siamo prossimi alla soglia degli otto lustri – rappresentano la prova
più concreta del valore di questa iniziativa e del successo che ha saputo riscuotere negli
anni.
Molte sono state le risorse e le energie messe in campo per questa edizione, che nasce
sotto l’Alto Patronato dalla Presidenza della Repubblica; ho ricordato il ruolo delle Isti-
tuzioni locali ma vorrei non dimenticare i tanti patrocini e le molte sponsorizzazioni, che
sicuramente hanno contribuito a dare corpo ad un’architettura organizzativa e gestionale