Page 217 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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                                Fanteria di Marina in una stampa Marca Stella

             Vienna si era assicurata, in apparenza, la mano decisiva ottenendo, nel 1914, la
             proclamazione internazionale di un principe tedesco a monarca di quel neonato,
             piccolo regno e la presenza, in quel territorio balcanico, di una propria missione
             militare a fianco di una dei Paesi Bassi e di una italiana. La comunanza di inte-
             ressi e di sentimenti tra austriaci e olandesi, allora come oggi, garantiva, infatti,
             la maggioranza assoluta in sede di decisioni. Anche allora, però, i termini navali
             della questione risultarono decisivi. Sin dal maggio 1914, infatti, ovvero prima
             della causa scatenante ed episodica del primo conflitto mondiale, l’attività, di-
             screta e costante, della Marina italiana a Durazzo e a Valona indusse gli albanesi
             a fare qualche confronto contribuendo, nel giro di una stagione, al ribaltamento
             della situazione. Andò a finire che nel luglio 1914 le ultime navi austro-ungariche
             abbandonarono quelle acque, data l’impossibilità di proiettare la propria forza in
             quell’area rispetto al ben più consistente dispositivo in potenza italiano. In agosto
             i gendarmi olandesi chiesero di essere traghettati in tutta fretta in Italia e in settem-
             bre, infine, lo sventurato Principe di Wied, re ormai senza corona di quel difficile
             Paese, domandò di imbarcare, con la famiglia, su una nave da guerra italiana per
             poter tornare in Germania dopo aver rifiutato, sei mesi prima, un passaggio, con
             tutti gli onori, su una Regia Nave diretta alla volta di Valona, preferendo viaggiare
             su un incrociatore austriaco.
                Pochi giorni dopo, il discreto insediamento della Marina italiana nell’isola di
             Saseno su iniziativa dell’allora capo di Stato Maggiore, l’ammiraglio Paolo Thaon
             di Revel, chiuse definitivamente la partita e, in prospettiva, la stessa Grande Guer-
             ra italiana in quanto, da allora in poi, il soffocamento dell’Impero asburgico dal
             mare fu soltanto una questione di tempo, e di agonia, prima ancora dell’intervento
             del 24 maggio 1915.
                Le Regie Navi Sebastiano Caboto e Marco Polo contribuirono, inoltre, sempre
             nel corso di quel fatale 1914, a tutelare i piccoli, ma non trascurabili e, comunque,
             concreti, interessi economici italiani presenti nell’immensa Cina e a risparmiare
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