Page 299 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             d’oro, sormontata dalla corona reale, per anzianità di servizio (31 marzo 1927);
             nominato commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia (21 giugno 1934).
                La corrispondenza dell’addetto militare a Londra con il Corpo di Stato Mag-
             giore si trova in AUSSME, G-29, Addetti militari. Le buste riguardanti il periodo
             di neutralità italiana sono due, 66 e 67, con qualche documento del maggio 1915
             nella busta n. 68. L’incarto, in ottimo stato di conservazione, si presenta preva-
             lentemente omogeneo ed è possibile distinguerlo in due raggruppamenti. Il primo
             contenente miscellanea relativa a informazioni di carattere tecnico e finanziario
             come i nuovi armamenti adottati dall’esercito britannico e le sovvenzioni straor-
             dinarie richieste dal War Office alla Camera dei Comuni. La seconda parte, che
             cronologicamente inizia dal 1° agosto 1914 fino al 25 maggio 1915, è il Diario di
             Guerra in cui Greppi annotava quotidianamente le notizie provenienti dal fronte
             ottenute da informatori personali e dall’attenta lettura dei principali giornali londi-
             nesi. L’ufficiale non si limitava soltanto a rapporti asettici ma esprimeva le proprie
             impressioni, traeva le sue conclusioni e talvolta esprimeva dei pareri sui principali
             avvenimenti di giornata.
                Il 17 aprile 1914, appena quattro mesi prima dello scoppio del conflitto, il Ten.
             Col. Greppi informava il Corpo di Stato Maggiore circa il bilancio preventivo
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             del ministero della Guerra britannico per il 1914-1915 . Si rilevava un aumento
             sensibile delle spese militari di circa 16 milioni di lire italiane. L’ammontare to-
             tale era di quasi 29 milioni di sterline a cui bisognava aggiungere alcune spese
             relative all’esercito gravanti su altri bilanci statali per una cifra complessiva di
             29.377.642 sterline, pari a 73.441.050 di lire italiane. Con tale stanziamento –
             considerato enorme rispetto al bilancio italiano – la forza effettiva britannica era
             di 184.000 uomini. Greppi riteneva insufficiente la quantità dei soldati e spiegava
             il dispendioso finanziamento asserendo che i militari britannici fossero molto più
             esigenti di quelli italiani e che il clima sfavorevole li obbligasse a un sostenta-
             mento più abbondante rispetto agli abitanti dei paesi temperati. Altra spiegazione
             di carattere strettamente culturale giustificava il basso numero di soldati con il
             diffuso pensiero anti-militarista degli inglesi. Per contrastare questa tendenza il
             War Office iniziò una campagna per l’arruolamento volta a esaltare i vantaggi del
             servizio militare in confronto alle condizioni offerte ai lavoratori dalle principali
             ditte commerciali. Della vita militare venivano messe in rilievo le ottime condi-
             zioni di paga, di alloggio, di vitto dei soldati, erano esaltate le attrattive delle sale
             di riunione con biliardi, intrattenimenti cinematografici e teatrali e veniva messo
             in risalto l’opportunità di applicarsi a tutti gli sport e di concorrere alle principali
             competizioni. Erano promesse lunghe licenze, un mese con l’intera paga oltre un
             compenso di 6 pence al giorno per il vitto. Si faceva presente anche la possibilità
             di avanzare di grado. Parte di questa strategia ministeriale era la diffusione di


             3   AUSSME, G-29, Addetti militari, b. 66, fasc. 1.
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