Page 301 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             minimo. A seguito del parere favorevole del tenente colonnello, i vertici militari
             disposero l’acquisto di un esemplare per valutarne appieno le potenzialità.
                Il 28 luglio 1914 l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia. Appena una
             settimana dopo Greppi inviò il primo rapporto di guerra in cui innanzitutto si
             scusava per non aver scritto prima ma spiegava che il servizio postale era stato
             momentaneamente sospeso e quindi era stato costretto a procrastinare l’invio del-
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             le missive . Altro problema era la difficoltà di reperimento delle notizie a causa
             della censura assoluta imposta alla stampa e il divieto, per i militari, di fornire
             alcuna notizia:
                   «La mia particolare situazione, come ufficiale di nazione neutrale, ma tutto-
                   ra alleata del nemico, mi ha costretto a dei riguardi di delicatezza maggiori
                   che in tempi normali […] e si sa essere più facile far tacere gli inglesi che
                   farli parlare» .
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                Greppi dunque lamentava l’imbarazzo della propria posizione. Guardato con
             diffidenza e certamente tenuto sotto controllo dalle autorità militari. Discrezione
             e accortezza avrebbero caratterizzato i suoi “movimenti” nell’arroventata estate
             europea. Nei giorni della “crisi di luglio” il linguaggio dei giornali inglesi era
             molto prudente, le testate erano unanimemente d’accordo nel riconoscere che il
             Regno Unito dovesse prendere parte attiva nell’imminente conflitto continenta-
             le, non solo per fare onore ai propri impegni di alleanza, ma soprattutto perché
             un eventuale indebolimento della Francia avrebbe avuto disastrose ripercussioni
             sugli interessi inglesi. Si sperava molto nella neutralità italiana e non mancavano
             esortazioni al fine di incoraggiare Roma ad abbandonare gli Imperi Centrali e
             unirsi alla Triplice Intesa. In questo caso si credeva che una mossa del genere
             avrebbe dissuaso la Germania a intervenire a fianco dell’impero asburgico per non
             trovarsi contro tutta l’Europa coalizzata. La «Westminster Gazette» non era dello
             stesso avviso e riteneva che il Reich fosse ormai ostinato alla guerra. Per quanto
             riguarda la posizione dell’Italia, lo «Spectator» prevedeva invece il possibile at-
             tacco anglo-francese ai danni della flotta italiana e il probabile bombardamento
             delle coste della Penisola.
                Il 1° agosto la Banca d’Inghilterra elevò il tasso al 10% e immediatamente si
             risentirono gravi difficoltà nella circolazione monetaria: i biglietti di banca non
             venivano più accettati in molti esercizi pubblici, mentre le valute straniere erano
             rifiutate da tutte le attività commerciali. Il giorno successivo giunse a Londra la
             notizia – non inattesa – della dichiarazione di guerra tedesca alla Russia e l’inva-
             sione del Lussemburgo da parte delle truppe del kaiser destava grande irritazione
             poiché Londra era una delle garanti della neutralità del piccolo Stato.



             7   AUSSME, G-29, Addetti militari, b. 67, fasc. 1.
             8   Ibidem.
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