Page 303 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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Workshop giovani ricercatori                                        303



                   una guerra che tutti prevedono lunga, pericolosa e dalla quale l’esistenza
                   stessa della nazione può venire minacciata. Nessuno si nasconde l’impor-
                   tanza delle decisioni, ma tutti sono disposti a sopportarne le conseguenze
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                   […]» .
                Ciò che sorprende è che – se nel resto d’Europa la guerra era considerata im-
             minente ma breve – in Inghilterra vi era una lucida cognizione del pericolo di un
             lungo e disastroso conflitto.
                     Il 4 agosto giungeva a Londra la notizia dell’invasione tedesca del Belgio
             e della marcia delle truppe verso Liegi. Il Foreign Office inviò a Berlino l’ultima-
             tum richiedendo, entro la mezzanotte, che il Reich dichiarasse le proprie intenzio-
             ni sulla neutralità belga. Da Berlino telegrafarono che anche se si era proceduto
             all’invasione, non ci sarebbe stata alcuna annessione, ma a Londra la risposta non
             fu ritenuta valida. Si decise di attendere fino alla scadenza prevista dall’ultimatum
             e al contempo di avviare l’ordine di mobilitazione generale chiamando all’adu-
             nata i territoriali. Il 5 agosto, appena scaduto il termine stabilito, fu dichiarata la
             guerra.
                L’ammiragliato britannico procedette al sequestro di due corazzate turche in
             via di completamento nei arsenali inglesi e di due cacciatorpediniere cileni ancora
             in fase in costruzione e ordinò di aggregarli alla flotta inglese.
                I toni della stampa erano patriottici ma per volere del governo non si pubbli-
             cavano indiscrezioni circa i prossimi movimenti di truppe. Greppi seppe da un
             informatore che vi era una concentrazione notevole di truppe fra Salisbury e Sou-
             thampton, ma non era stato possibile conoscerne la quantità. Si trattava in genera-
             le di reparti d’artiglieria, cavalleria, varie specialità del genio, sezioni di sanità e
             ospedali da campo. Era evidente l’imminente imbarco nella rada di Southampton,
             l’attraversamento della Manica e lo sbarco sulle coste settentrionali francesi o bel-
             ghe. Nelle ore successive si conobbe la composizione del corpo di spedizione: sei
             divisioni raggruppate in tre armate di due divisioni ciascuna. L’imbarco sarebbe
             avvenuto la settimana successiva mentre gli abitanti delle case circostanti erano
             stati obbligati rimanere in casa e non assistere alle procedure per evitare qualsiasi
             fuga di notizie sulla spedizione.
                Nelle iniziali fasi concitate quasi tutte le testate si occuparono della guerra tra-
             scurando la delicata posizione dell’Italia, soltanto il «Times», pubblicando un’in-
             tervista  dell’ammiraglio  Mahan,  dedicava  attenzione  alla  possibile  evoluzione
             della politica internazionale di Roma. La dichiarazione di neutralità era conside-
             rata segnale dell’allontanamento italiano dagli interessi tedeschi e austro-ungarici
             e secondo le previsioni della testata, nelle settimane successive Roma sarebbe
             stata costretta a entrare nel conflitto a fianco dell’Intesa per salvaguardare i propri



             11  AUSSME, G-29, Addetti militari, b. 67, fasc. 1.
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