Page 308 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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308        la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana



             l’avanzata nemica. Un tedesco era stato recentemente scoperto in un campanile
             intento a maneggiare le sfere dell’orologio per dare indicazioni abbastanza visibili
             da lontano. Erano segnalati anche uomini e donne vestiti con abiti locali spesso
             aggirarsi nei principali snodi ferroviari. In questo caso il problema principale per
             le truppe inglesi era l’ignoranza della lingua che non permetteva di riconoscere
             l’accento del vero dialetto autoctono da quello simulato dalle spie del Reich.
                Il 9 ottobre cadeva Anversa, si temevano gravi ripercussioni morali sulle trup-
             pe mentre l’opinione pubblica non dava troppa risonanza all’accaduto esprimendo
             cordoglio nei confronti della popolazione belga. «Non era ad Anversa – si dice –
                                                                    18
             che doveva decidersi la sorte della campagna, ma in Francia» . Anche in questo
             caso la polizia inglese scoprì l’azione delle spie perché parecchie posizioni, occu-
             pate dalle grosse artiglierie tedesche da assedio, non erano state approntate dal ge-
             nio nemico nei giorni della battaglia, ma risultavano essere state costruite già mesi
             prima. Nella fattispecie si trattava di grandi piazzole di cemento dove i cannoni
             erano stati comodamente montati. Le sedicenti fabbriche costruttrici, su cui inda-
             gava la polizia, giustificavano queste costruzioni asserendo si trattasse di semplici
             basi per campi da tennis. La stranezza, rilevava Greppi, è che ci fosse un’insolita
             concentrazione di campi sportivi proprio sul versante d’attacco tedesco.
                L’ingresso in guerra della Turchia a fianco degli Imperi Centrali – che apriva
             per i britannici i fronti mesopotamico ed egiziano – accrebbe in Inghilterra l’at-
             tenzione nei confronti della futura condotta dell’Italia: la minaccia di una solleva-
             zione islamica – si affermava – non poteva lasciare indifferente Roma che dove-
             va temere per i suoi possedimenti coloniali in Libia. Le testate facevano leva su
             questa argomentazione per rimarcare la radicale divergenza d’interessi tra l’Italia
             e l’Alleanza. Per combattere la propaganda tedesca si proponeva di aviolanciare
             nelle principali città italiane mezzo milione di opuscoli esplicativi delle cause
             della guerra e una relazione sull’eroiche azioni della VII divisione di fanteria nella
             difesa di Ypres . L’ipotesi, inizialmente presa in seria considerazione, fu scartata.
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                Nel contempo la guerra si estendeva, il fronte franco-tedesco tagliava il con-
             tinente dal Mar del Nord alla Svizzera e l’inverno e le trincee contribuivano a
             insinuare i timori di una guerra di logoramento.


                   «Solita vita nelle trincee dove il freddo intenso, se ha portato con sé il non
                   piccolo vantaggio di sopprimere quasi completamente l’umidità, fa molto
                   soffrire le truppe. Si procura perciò di dar loro frequentemente il cambio,
                   operazione questa pericolosa e non scevra di difficoltà […] .
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                   […] Le condizioni climatiche rendono impossibili azioni di una certa impor-

             18  Ibidem.
             19  Partita dall’Inghilterra con 400 ufficiali e 12.000 uomini di truppa terminò l’operazione con soli
                 44 ufficiali e 2336 gregari.
             20  Ibidem.
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