Page 313 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
P. 313
Workshop giovani ricercatori 313
Prato e la neutralità
Dott. Francesco MoCCia
uesto lavoro si concentra sull’analisi delle diverse correnti neutraliste che
Q si confrontarono a Prato durante il breve periodo del non intervento ita-
liano. Faremo essenzialmente riferimento alle posizioni dei maggiori periodici
locali che affermavano, con forza e convinzione o in modo molto più ambiguo, la
volontà che il Paese rimanesse fuori dal conflitto.
Il cuore del movimento interventista fu senza dubbio il Convitto Naziona-
le Cicognini, considerato dai neutralisti il «covo» del nazionalismo e visto dai
1
nazionalisti come l’«avamposto del patriottismo locale» . Questo suo connotato,
riconoscibile fino dai primi anni del XX secolo, si rafforzò in modo significativo
tra il 1899 e il 1918 grazie al rettore Paolo Giorgi, «instancabile promotore di
2
attività di stampo interventista e nazionalista» . Fu in quel periodo che, tra le
mura dell’istituto, nacquero associazioni ben connotate come la “Dante Alighie-
ri”, “L’Università popolare”, “La Giovane Italia” e la “Società pratese di storia
patria”; inoltre grazie all’impulso del Giorgi nacquero il “Comitato pratese per la
storia del Risorgimento” e l’”Archivio storico pratese”, inizialmente diretto dallo
stesso Giorgi e poi da Sebastiano Nicastro.
Coerente con la visione interventista, dal maggio del 1915, l’azione del Cico-
gnini sembrò quasi rafforzarsi e in ciò si valse anche il sostegno del Comune il cui
sindaco, eletto nel ‘14, era Alfredo Guarducci, docente dell’istituto. Alcuni locali
del Convitto furono adibiti a ospedale militare mentre, su spinta del rettore, furo-
no creati numerosi comitati di assistenza e propaganda, tra questi, uno dei primi
nati per ospitare e assistere i profughi delle terre attaccate dopo Caporetto. Questo
impegno politico fu coronato dalla creazione del giornale “Il Dovere”, pubblicato
tra il 1917 e il 1919.
Nonostante il peso politico e culturale che il Cicognini aveva sul territorio, fin
dall’estate del 1914, a Prato si registrava la presenza di un fortissimo movimento
neutralista, incarnato in prima misura dalle nutrite masse operaie presenti nell’a-
rea tessile; all’ideologia neutralista aderirono, come vedremo, anche la popola-
zione cattolica e quella liberale anche se entrambe si tennero lontane dalle lotte e
dalle manifestazioni organizzate dai socialisti.
1 G. Turi, La vita culturale, in G. Mori (a cura di), Prato storia di una città, il tempo dell’indu-
stria (1815-1943), vol III, Prato, Comune di Prato, Le Monbier, 1988, p.1205.
2 I. Regoli, G. Nanni, Convitto Nazionale Cicognini (1692-1992), tre secoli di cultura, Prato,
Pentalinea editore, 2006, p.138.