Page 379 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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Workshop giovani ricercatori                                        379



             Le ragioni territoriali della neutralità italiana



             Dott. Giulio testori   1




                   uesto intervento pone l’attenzione sulla questione della neutralità italiana
             Q tra il 1914 e il 1915 a partire da un punto di vista diverso rispetto alle ra-
             gioni storiche politiche e sociali; oltre queste ragioni, nel 1914, le aree del paese
             oggetto di operazioni militari in caso di un conflitto verso Est  o Ovest si trova-
             vano in condizioni di svantaggio rispetto alle altre nazioni Europee. In generale
             quest’articolo è il risultato di una parte di ricerca dottorale sviluppata all’interno
             di un ambito di studio piuttosto recente. La disciplina architettonica ha general-
             mente affrontato il tema delle Guerre Mondiali a partire dai piani di ricostruzione
             post bellica e come recentemente ha dimostrato lo storico d’architettura Jean Luis
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             Cohen  la mancanza d’attenzione verso questo periodo ha generato una lacuna
             conoscitiva rilevante all’interno dello studio dell’architettura moderna e contem-
             poranea. La questione principale ruota attorno al concetto di modernità e come
             l’affermazione di questo fenomeno ha rivoluzionato gli stili di vita occidentali
             e il modo di abitare e utilizzare il territorio durante il Novecento; anche lo sto-
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             rico Emilio Gentile  evidenzia la necessità di affrontare lo studio dei rapporti tra
             modernità e Grande Guerra in maniera sistematica, cosa che in molte discipline
             oggi ancora manca. L’esigenza di riaffrontare la questione all’interno degli studi
             architettonici e urbani è probabilmente scaturita a seguito dalla caduta del blocco
             sovietico che ha liberato dai vincoli militari una grande porzione di territori spesso
             fisicamente legati ai siti delle Guerre Mondiali; quest’evento ha, infatti, aperto
             questioni rilevanti sul futuro di questi luoghi sia dal punto di vista culturale sia
             riguardo alle metodologie d’intervento e progetto . Probabilmente il superamento
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             delle ideologie del Novecento ha permesso anche di riaffrontare questi argomenti
             con un maggiore grado di libertà culturale. Non a caso la legge italiana sulla tu-
             tela dei siti della Grande Guerra, la n. 78, è del 2001 e posteriori alla caduta del


             1   PHD Candidate al Villard d’Honnecourt, Dottorato Internazionale di Architettura presso
                 l’Università Iuav di Venezia.
             2   J. L. Cohen, “Architecture in Uniform: Designing and Building for the Second World War”,
                 CCA-Yale University Press, 2011.
             3   E. Gentile, “L’apocalisse della modernità. La Grande Guerra per l’uomo nuovo”, Milano: Mon-
                 dadori, 2008.
             4   Sull’argomento si fa riferimento alla ricerca condotta per la Commissione Europea, AAVV, “Di-
                 viding lines, connecting lines – Europe’s cross-border heritage”, Strasburgo: Council of Europe
                 Publishing, 2004.
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