Page 380 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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380        la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana



             blocco sovietico sono anche le ricerche sul rapporto tra architettura e Seconda
             Guerra Mondiale a cura di Jean Luis Cohen, Beatriz Colomina e di Elizabeth
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             Diller e Ricardo Scofidio  che comunque devono molto alle analisi sullo spazio
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             militare condotte negli anni Settanta dal filosofo francese Paul Virilio . In molti
             studi sulla Grande Guerra si trovano associazioni e riflessioni riguardo alla moder-
             nità ma spesso questo rapporto e quello che questo fenomeno ha comportato nel
             Novecento non è sufficientemente approfondito; anche all’interno della disciplina
             architettonica risulta ancora oggi una lacuna conoscitiva al riguardo. Ad esempio
             la recente Biennale di Architettura di Venezia, diretta dall’architetto olandese Rem
             Koolhaas, nella sezione della mostra che affronta il tema del rapporto tra moder-
             nità e architettura, “Absorbing Modernity 1914-2014”, è posta l’attenzione sull’i-
             nizio del primo conflitto mondiale senza tuttavia affrontare la questione. Nel 1914
             tutte le nazioni europee erano consapevoli che si stava per combattere una guerra
             senza precedenti, si prefigurava un nuovo modo di combattere dove il ruolo di
             primo piano della tecnologia e dell’industria avrebbe garantito lo sviluppo di una
             guerra veloce e di grande mobilità, ma la storia mostra che le cose non andarono
             proprio in questa direzione. Se da una parte agli eserciti e ai governi del tempo
             era chiaro questo fattore di grande novità, dall’altra non era assolutamente chiaro
             quali sarebbero state le risorse e le strutture necessarie per alimentare e sostenere
             questo tipo di conflitto. Solo nel corso della guerra si comprenderà che per gestire
             questa enorme quantità di materiali e persone era necessario disporre di un nuovo
             strumento in grado di dominare la complessità dei flussi che si sovrapponevano;
             ossia la soluzione è individuata nel ripensamento della logistica militare che du-
             rante il conflitto subirà una trasformazione radicale divenendo poi nel corso del
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             Novecento uno strumento utile non solo agli scopi bellici . La moderna logistica
             militare per gestire la complessità di questi grandi flussi accelererà la costruzione
             di una rete infrastrutturale per favorire la connessione e la mobilità; di fatto il
             mondo militare si troverà a supportare lo sviluppo della società civile attraverso la
             diffusione del trasporto meccanico e la costruzione di una vasta rete infrastruttura-
             le. Dal punto di vista di chi studia, progetta e gestisce il territorio questo fenomeno
             è di particolare rilievo per comprendere i fattori che determinano l’identità di un
             luogo. I primi esempi di un legame tra infrastrutture, mondo militare e forma del
             territorio appaiono a partire dalla seconda metà dell’Ottocento ad esempio durante
             la Guerra Civile Americana. Questa è la prima guerra condotta dalla tecnologia



             5   Oltre la ricerca di J. L. Cohen si fa riferimento alle ricerche di B. Comina, “Domesticity at War”,
                 Barcelona: Actar, 2007; R. Scofidio, E. Diller, “Back to the Front: Tourisms of War ”, Princeton
                 Architectural Press, 1996.
             6   P. Virilio, “Bunker archéologie”, Paris: Centre de création industrielle, 1975.
             7   F. Botti, “La logistica dell’esercito italiano (1831-1981)”, vol. II, Roma: SME Ufficio storico,
                 1991.
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